CITTA' DEL VATICANO, domenica, 28 marzo 2010 (ZENIT.org).- Mentre in Terra Santa la situazione si fa sempre più tesa per la decisione del Governo israeliano di continuare a realizzare insediamenti ebraici a Gerusalemme Est, Benedetto XVI chiede che la città possa diventare davvero un luogo di pace.

I fatti delle ultime settimane hanno portato i palestinesi a dichiarare una "Giornata della Collera" e al verificarsi di scontri che hanno provocato alcuni feriti.

Israele ha schierato più di 2.500 poliziotti in assetto antisommossa, e alcuni valichi tra Gerusalemme e la Cisgiordania sono stati chiusi.

In questo contesto, il Papa ha affermato nella Domenica delle Palme che "il nostro pensiero e il nostro cuore si dirigono in modo particolare a Gerusalemme, dove il mistero pasquale si è compiuto".

"Sono profondamente addolorato per i recenti contrasti e per le tensioni verificatisi ancora una volta in quella Città, che è patria spirituale di Cristiani, Ebrei e Musulmani, profezia e promessa di quell'universale riconciliazione che Dio desidera per tutta la famiglia umana", ha confessato.

"La pace è un dono che Dio affida alla responsabilità umana, affinché lo coltivi attraverso il dialogo e il rispetto dei diritti di tutti, la riconciliazione e il perdono".

"Preghiamo, quindi, perché i responsabili delle sorti di Gerusalemme intraprendano con coraggio la via della pace e la seguano con perseveranza!", ha chiesto.