Elezioni in Uruguay: è in gioco la difesa della famiglia

L’Istituto Arcidiocesano di Bioetica chiede ai cittadini un voto consapevole

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MONTEVIDEO, venerdì, 23 ottobre 2009 (ZENIT.org).- In vista delle elezioni che si svolgeranno questo sabato in Uruguay, l’Istituto Arcidiocesano di Bioetica ha pubblicato un comunicato in cui propone alcuni punti di discernimento per eleggere il nuovo Presidente del Paese.

Il testo afferma che tra i criteri devono figurare la difesa della vita dal concepimento alla morte naturale e la promozione della famiglia basata sul matrimonio tra un uomo e una donna.

Secondo l’Istituto, questi valori non hanno solo un carattere confessionale, ma “derivano semplicemente da una retta comprensione razionale di quello che è l’essere umano”.

Per questo, segnala la nota, “sono sottoscritti e sostenuti da una grande quantità di persone appartenenti a un ampio ventaglio di posizioni filosofiche, compresi atei, agnostici, credenti di varie religioni e fratelli cristiani di altre confessioni”.

Leggi contro la famiglia

L’Istituto Arcidiocesano di Bioetica sostiene che quando si vuole equiparare giuridicamente l’unione tra persone omosessuali a quella di una coppia formata da un uomo e una donna si verifica una grande distorsione del concetto di famiglia: “La feriscono e contribuiscono alla sua destabilizzazione, offuscando il suo carattere particolare e il suo insostituibile ruolo sociale”.

Il 9 settembre scorso, l’Uruguay è diventato il primo Paese dell’America Latina ad approvare la legge per l’adozione da parte di coppie omosessuali, dopo che nel 2007 erano state legalizzate anche le unioni tra persone dello stesso sesso.

Per questo, indica il comunicato, la promozione della famiglia e del matrimonio “è tanto più necessaria quanto più si negano o si distorcono i principi, perché questo rappresenta un’offesa contro la verità della persona umana, una grave ferita alla giustizia stessa”.

Allo stesso modo, l’Istituto di Bioetica ha invitato a “giudicare con senso critico le politiche concrete per il loro modo di affrontare il problema globale della vita umana nell’Uruguay di oggi”.

I candidati che si affronteranno questo sabato per succedere all’attuale Presidente Tabaré Vásquez sono José Mujica, del Frente Amplio, che guida i sondaggi con il 44% delle preferenze, e Luis Alberto Lacalle, del Partido Nacional, con il 29%.

Insieme al Presidente si vota per eleggere il vicepresidente e il Parlamento. Verranno eletti 30 senatori e 99 deputati per la XVII Legislatura.

Per vincere al primo turno elettorale, il candidato dovrà ottenere più del 50% dei voti. In caso contrario, sarà necessario un ballottaggio domenica 29 novembre. Il Presidente eletto entrerà in carica il 1° marzo 2010.

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ZENIT Staff

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