PARIGI, mercoledì, 7 ottobre 2009 (ZENIT.org).- Il portavoce della Conferenza dei Vescovi francesi, padre Bernard Podvin, ha affrontato il problema dei suicidi sul lavoro.
In una dichiarazione pubblicata sulla pagina web della Conferenza Episcopale, ha invitato “i protagonisti coinvolti in questo grave problema sociale” a impegnarsi “per frenare questa disperazione di fronte alla quale non ci si deve rassegnare”.
In Francia il dibattito si è aperto dopo il 24º suicidio registrato nell’impresa France Telecom.
“Da alcuni giorni, molte persone ci hanno comunicato di sentirsi molto colpite dal numero di suicidi sul lavoro”, ha spiegato padre Podvin.
“Come si può intendere? Un solo suicidio sarebbe già troppo e basterebbe per colpirci! – ha esclamato – . Che cos’ha questo economicismo che spinge l’uomo al punto da non fargli vedere altra via d’uscita che porre fine ai suoi giorni?”.
Nella sua dichiarazione, monsignor Podvin ribadisce che “il lavoro umano è una dimensione fondamentale per lo sviluppo della persona e per il bene comune”.
Se “la globalizzazione ha accentuato lo stress, l’incertezza per il futuro, l’individualismo, il riposizionamento, l’ansia”, denuncia, “certe pratiche di gestione” invitano ai “licenziamenti”.
“Una società che non fornisce lavoro, o che impone condizioni inaccettabili, non è più degna di se stessa”, ha affermato.
“La vita è un dono e ha un valore inestimabile”, ha concluso il portavoce dei Vescovi.