KÖNIGSTEIN, venerdì, 2 ottobre 2009 (ZENIT.org).- Di fronte alla devastazione causata dal passaggio del tifone Ondoy (Ketsana), che ha flagellato le Filippine il 26 settembre, è necessaria un’ingente azione umanitaria per far fronte alle necessità più urgenti della popolazione.
Il tifone ha provocato almeno 250 morti, ma le persone colpite in qualche modo dal suo passaggio sono oltre due milioni.
In un messaggio all’associazione cattolica internazionale Aiuto alla Chiesa che Soffre (ACS), che si è subito attivata inviando aiuti per 13.600 euro, suor Mary Brasil, superiora generale delle Suore Domenicane “Regina Rosarii”, ha confessato: “Siamo disperati. Si può solo piangere per il dolore che il nostro popolo sta sperimentando”.
La domenicana ha confessato che l’opera di aiuto è offuscata dalla minaccia di un secondo tifone che potrebbe essere di gran lunga peggiore del primo. Il tifone Pepeng è stato infatti avvistato questo giovedì e ha venti più forti di Ondoy.
Sostenuto dal Vescovo Honesto Ongtioco di Cubao, il lavoro delle suore si è concentrato sulle persone più colpite dalla tragedia.
“Fin dal primo giorno del tifone che ha inondato le nostre strade e le case, abbiamo servito pasti caldi e zuppa alle vittime bagnate e affamate a Quezon City, soprattutto alle famiglie che vivono per strada e hanno perso anche le loro baracche”.
Suor Mary ha descritto come in un villaggio, Tanay Proper, la maggior parte delle case sia stata spazzata via dall’acqua. Menardo David ha perso i genitori, la moglie, due figli e un nipote a causa del tifone. 20 persone risultano ancora disperse.
Le suore stanno organizzando un ritiro per fornire aiuto psicologico e spirituale alle famiglie che hanno perso i propri cari nella sciagura.
Aiuto alla Chiesa che Soffre si impegnerà anche a lungo termine per riparare gli edifici ecclesiali e altre infrastrutture devastate dal tifone.