ROMA, domenica, 20 settembre 2009 (ZENIT.org).- Questa domenica, da Castel Gandolfo, al termine della preghiera domenicale dell’Angelus, Benedetto XVI ha dedicato un pensiero speciale a tutti gli operatori di pace impegnati nei diversi conflitti mondiali.
“Per le numerose situazioni di conflitto che esistono nel mondo, ci giungono, quasi quotidianamente, tragiche notizie di vittime sia tra i militari che tra i civili”, ha detto il Santo Padre.
“Sono fatti – ha poi aggiunto – a cui mai possiamo abituarci e che suscitano profonda riprovazione, nonché sconcerto nelle società che hanno a cuore il bene della pace e della civile convivenza”.
Il Papa ha poi confessato di aver provato “profondo dolore” per la morte dei sei militari italiani della Folgore caduti in un attentato il 17 settembre a Kabul, in Afghanistan, e le cui salme sono rientrate in Italia questa mattina, prima delle solenni esequie funebri che verranno presiedute a Roma dall’Arcivescovo Vincenzo Pelvi, Ordinario militare per l’Italia, nella Basilica di San Paolo Fuori le Mura il 21 settembre, alle ore 11.
“Mi unisco con la preghiera alla sofferenza dei familiari e delle comunità civili e militari – ha continuato – e, al tempo stesso, penso con eguali sentimenti di partecipazione agli altri contingenti internazionali, che anche di recente hanno avuto vittime e che operano per promuovere la pace e lo sviluppo delle istituzioni, così necessarie alla coesistenza umana”.
“A tutti assicuro il mio ricordo davanti al Signore, con un particolare pensiero alle care popolazioni civili, e per tutti invito ad elevare a Dio la nostra preghiera”.
“Desidero qui anche rinnovare – ha poi concluso – il mio incoraggiamento alla promozione della solidarietà tra le Nazioni per contrastare la logica della violenza e della morte, favorire la giustizia, la riconciliazione, la pace e sostenere lo sviluppo dei popoli partendo dall’amore e dalla comprensione reciproca, come ho scritto recentemente nella mia Enciclica Caritas in veritate”.