Cardinale Caffarra: “L’etica è la verità circa il bene dell’uomo”

L’Arcivescovo di Bologna critica l’utilitarismo e incoraggia i medici a seguire la ragione etica

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di Antonio Gaspari

ROMA, martedì, 15 settembre 2009 (ZENIT.org).- Su invito della Società Medica Chirurgica di Bologna il 12 settembre, nella sala dello Stabat Mater dell’Archiginnasio, il Cardinale Carlo Caffarra ha tenuto una relazione sul tema “Ratio ethica e ratio technica: alleanza, separazione o conflitto?”.

“La questione del rapporto fra la ragione tecnica e la ragione etica – ha esordito l’Arcivescovo di Bologna – è uno dei nodi dell’attuale dibattito contemporaneo sull’uomo”.

Il Cardinale ha spiegato che l’abilità tecnica “dispone l’uomo a produrre bene”, mentre la sapienza pratica “dispone l’uomo ad agire bene”, cioè “a compiere quelle scelte che sono conformi al bene della persona come tale, e sono capaci di realizzare una buona vita umana”.

“La ragione etica – ha precisato il porporato -, non si accontenta di chiedere se l’azione che la persona umana sta per compiere è tecnicamente possibile, ma se è un’azione buona o cattiva, giusta o ingiusta”.

Dopo aver ribadito che “la logica etica è la logica della verità circa il bene della persona”, il Cardinale Caffarra si è opposto al luogo comune che vede la tecnica e l’etica come alternative.

Secondo l’Arcivescovo di Bologna “l’optare per l’una o per l’altra è sempre un impoverimento dell’uomo” e “una cultura che non coniuga assieme le due possibilità è una cultura povera”.

Per il Cardinale Caffarra, “ragione tecnica e ragione etica si propongono lo stesso fine: il bene della persona umana” e “la ragione etica è la ricerca del senso della vita”.

A fronte di queste evidenti realtà, l’Arcivescovo di Bologna ha denunciato la moderna pratica in cui “una tecnica insubordinata all’etica porta alla devastazione dell’humanum e del cosmo” con tecnicismo e scientismo che vengono utilizzati come “colpi mortali inferti alla ragione”.

A dimostrazione di questa deriva, il presule ha indicato la decisione del Consiglio di Amministrazione dell’AIFA (Agenzia del farmaco) di autorizzare il commercio della pillola abortiva RU486 come la “prassi di una tecnocrazia inappellabile”.

Il Cardinale Caffara si è detto convinto che il sequestro della ragione etica da parte della ragione tecnica, e l’avvento della tecnocrazia siano la diretta conseguenza “dell’ingresso nella coscienza europea della definizione dell’uomo come soggetto utilitario”.

L’utilitarismo è quindi la ragione prima di questa riduzione dell’umano.

In questo contesto l’Arcivescovo di Bologna si è appellato ai medici perché, come mostra il giuramento di Ippocrate, “la professione medica è l’incrocio della ragionevolezza etica con la ragionevolezza scientifico-tecnica”.

L’esercizio della professione medica, infatti, lungo i secoli è andata elaborando un suo codice etico – una sua deontologia – risultato della simultanea coniugazione e di ragionevolezza etica e di esperienza professionale.

Ma questa integrità socialmente condivisa e riconosciuta rischia – secondo il Cardinale Caffarra – di essere erosa e cancellata dalla mentalità utilitaristica, con la cessazione dell’alleanza terapeutica, tra medico e paziente, e una professione che si configura sempre più come prestazione d’opera per soddisfare un desiderio, un bisogno.

“Il sequestro della ragionevolezza etica da parte della ragionevolezza tecnica – ha sottolineato – non sta risparmiando la professione medica. Anzi, è uno dei luoghi in cui è più agevole vederne gli effetti devastanti [assieme al campo dell’attività economica]. Uno di questi è la degradazione della professione medica”.

“E la ‘sconfitta’ della ragione etica – ha affermato l’Arcivescovo -, è in realtà la sconfitta dell’uomo in quanto tale, la sua riduzione ad oggetto”.

“L’etica – ha concluso il Cardinale Caffarra – è la verità circa il bene dell’uomo – dell’uomo concreto, in carne ed ossa – perché Dio non è il Dio dei morti, ma il Dio dei viventi; e la suprema decisione cui è chiamata oggi la libertà dell’uomo è se considerare se stesso solo dal punto di vista del tempo o anche e soprattutto dal punto di vista dell’eternità. L’etica è il respiro dell’eternità nell’uomo”.

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ZENIT Staff

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