di Chiara Santomiero
ROMA, martedì, 8 settembre 2009 (ZENIT.org).-“Quando si parla di Terra Santa ci si riferisce ad una realtà teologica nascosta tra le pieghe di una società, di molteplici etnie, di uno spazio geografico; una realtà talmente profonda e complessa da costituire un unicum sulla Terra”: lo ha affermato padre Giorgio Vigna, commissario di Terra Santa per il Piemonte, nella sessione dedicata al rapporto tra Azione cattolica e Terra Santa del convegno dei presidenti e assistenti diocesani, svoltosi a Roma durante lo scorso fine settimana sul tema “Legami da rinnovare. Ac, parrocchia e territorio”.
Un rapporto, quello tra Ac e Terra Santa “che nasce da lontano – ha spiegato Chiara Finocchietti, vice presidente nazionale per il Settore giovani di Ac e responsabile del Coordinamento giovani del Forum internazionale di Azione cattolica -, dai pellegrinaggi iniziati già dagli anni ’30 e che si rinnova anno per anno con molteplici iniziative, nel segno della fedeltà e dell’amicizia”.
Tre sono gli atteggiamenti indicati da Vigna per avvicinarsi alla “terra delle nostre radici”: “conoscere la realtà della Terra Santa, al di là delle immagini spesso falsate che provengono dai mass media; camminare sulle sue strade, toccando sicuramente i luoghi santi ma incontrandone soprattutto le ‘pietre vive’, cioè le persone che la abitano e in particolare i cristiani, aperti a fare domande e superando idee preconcette; condividere, cioè spartire ciò che si ha, che significa dare un aiuto materiale ma, prima di tutto, tempo e speranza”.
Molte sono le difficoltà che vivono i cristiani di Terra Santa, come ha raccontato padre Samuel Habib, parroco della parrocchia latina di Santa Caterina di Betlemme, a cominciare “da uno stato continuo di conflitto che dura da 60 anni”.
“Il muro costruito intorno a Betlemme – ha spiegato Habib – isola la città da tutto il resto e il resto significa parenti, ospedali, lavoro”. La città “vive esclusivamente delle entrate derivanti dai pellegrinaggi e dal turismo: quando c’è guerra, tutto si ferma”.
In questa situazione i francescani cercano di aiutare la popolazione “fornendo medicinali, concedendo prestiti per creare attività di lavoro e aiutando i giovani sposi a costruire casa, per tentare di arrestare l’emigrazione”.
“La Terra Santa – ha affermato Habib – appartiene a tutti noi: come faremmo se i cristiani sparissero dalla Terra Santa?”. E allora sì “al sostegno materiale ma soprattutto alla preghiera: entrambi significano: noi siamo con voi, non siete soli”.
“A Betlemme – ha aggiunto Husam Wahhab, presidente dell’Azione cattolica della città – sono concentrati circa 25 mila cristiani ma la città registra anche il più alto tasso di emigrazione”. Negli ultimi dieci anni “i cristiani hanno subito una costante decrescita: dal 10% sono scesi all’1,37% della popolazione, circa 51 mila persone in tutta la Palestina”.
“Ogni movimento – ha raccontato Wahhab – è limitato, per uscire bisogna passare per il check point e ci sono persone con il permesso di lavoro che vi dormono vicino, per strada, avvolti nelle coperte, per poter essere sicuri di attraversarlo il giorno dopo”.
La sede dell’Azione cattolica “nel centro storico della città è l’unica struttura in cui è possibile riunirsi e l’associazione è al servizio di tutta la città con attività a favore degli anziani, culturali e ricreative oltre che di catechesi con adulti e bambini e di formazione per i giovani”.
La formazione dei giovani di Terra Santa e lo scambio di esperienze con i giovani del resto del mondo sono alcuni degli elementi dell’impegno di tutta l’Ac.
In particolare, ha annunciato Chiara Finocchietti “l’Azione cattolica dei ragazzi italiana si impegnerà nel prossimo gennaio, quale attività legata al mese della pace, a ristrutturare il cinema della sede Ac di Betlemme in quanto luogo della comunità che si incontra”.
Dalla prossima estate, inoltre “saranno proposte in Terra Santa settimane di formazione biblica per i giovani di Ac di tutto il mondo mentre nel dicembre del 2010 è in programma un pellegrinaggio nazionale dell’Azione cattolica italiana”.