La Chiesa in Nigeria condanna il fondamentalismo religioso

Dichiarazione del Segretariato Cattolico sulla Militanza Islamica nel Paese

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ROMA, venerdì, 31 luglio 2009 (ZENIT.org).- “Un nuovo inizio privo di odio e di ogni forma di fondamentalismo religioso è un imperativo per la ripresa sociale ed economica della Nigeria”.

E’ quanto si legge nella Dichiarazione del Segretariato Cattolico della Nigeria sulla Attuale Militanza Islamica nel Paese, documento inviato a ZENIT in cui si spiega che i religiosi devono “sostenersi a vicenda e contribuire alla crescita e allo sviluppo del Paese basandosi sul rispetto reciproco e sull’interesse per il futuro”.

“Dobbiamo modellare la nostra vita quotidiana per riflettere il grande insegnamento di Cristo, che è venuto perché gli esseri umani avessero la vita e l’avessero in abbondanza – spiega Fr. Louis Odudu, vicesegretario generale del Segretariato, che firma il documento –. Ciò significa che le nostre tradizioni religiose ci chiedono di abbracciare i valori moderni e di fare nostri quelli che contribuiscono a servire meglio l’Onnipotente e ad assicurare una migliore qualità di vita per gli esseri umani”.

Per questo motivo, si esortano i leader del movimento Boko Haram, che si è scontrato di recente con le forze governative provocando almeno 500 morti (cfr. ZENIT, 29 luglio 2009), ad “adottare un approccio creativo alla loro pratica religiosa per dare onore e gloria a Dio Onnipotente”.

“Bisognerebbe sottolineare che i pilastri fondamentali di qualsiasi religione includono i principi di giustizia e progresso, tolleranza e dignità di tutti gli esseri umani – continua il testo –. Ciò obbliga gli aderenti alle tradizioni religiose ad essere sufficientemente aperti e ad adottare una disposizione di rispetto nei confronti delle culture, arricchendo allo stesso tempo le proprie tradizioni con i valori e gli sviluppi culturali contemporanei”.

Per questo motivo, osserva fr. Odudu, il dialogo è “una componente fondamentale della pratica religiosa”.

“L’educazione moderna e le civiltà moderne non precludono un’ardente devozione religiosa”, constata, sottolineando che l’islam ha “spianato la strada al Rinascimento e all’Illuminismo in Europa”.

“Condanniamo quindi qualsiasi movimento religioso che sovverta il progresso compiuto nell’educazione e nella tecnologia in Nigeria opponendosi allo stesso tempo alla legge e all’ordine. Condanniamo una caduta nel fanatismo religioso che distruggerebbe la nostra pace e stabilità nazionale”.

Allo stesso modo, si esorta il Governo a “prendere misure urgenti per controllare l’attuale recrudescenza della militanza religiosa nel Paese, come propagata dalla setta Boko Haram”.

“Chiediamo al Governo e a ogni cittadino della Nigeria di assumersi la responsabilità della pace e della riconciliazione nel Paese. Le cause della nascita di Boko Haram, come di altre manifestazioni di violenza e ostilità nel Paese, possono essere ritrovate nella crescente povertà”, che va sconfitta per “superare le frustrazioni personali e comunitarie e la disoccupazione giovanile che minano la maggior parte degli sforzi per la pace, la giustizia e la riconciliazione nel nostro Paese”.

“Esortiamo ogni nigeriano a continuare ad assorbire la cultura della pace e della tolleranza. Allo stesso tempo, i cittadini nigeriani non devono permettere a individui egoisti di usarli per minare l’unità nazionale promuovendo motivazioni egoiste”.

“Chiediamo ai nigeriani di continuare a pregare per la pace e il recupero sociale ed economico del nostro amato Paese mentre chiediamo a Dio di garantire ai nostri leader la grazia della visione per la pace e i principi della leadership basata sul servizio”, conclude la Dichiarazione.

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ZENIT Staff

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