CARACAS, martedì, 14 luglio 2009 (ZENIT.org).- L'istruzione, i mezzi di comunicazione e i pericoli del disegno di legge sull'uguaglianza di genere sono alcune delle preoccupazioni dei Vescovi venezuelani, esposte alla fine della loro 92ma assemblea plenaria ordinaria, terminata questa domenica.

Nel contesto dell'incontro, i presuli hanno presentato durante una conferenza stampa un'esortazione dal titolo “Vivete nella verità e nell'amore di Cristo”.

Sono stati anche letti tre documenti che esprimono le loro preoccupazioni per i disegni di legge sull'Uguaglianza di Genere, sull'Istruzione e sui Mezzi di Comunicazione Sociale.

Nell'esortazione, i Vescovi ricordano la visita <i>ad limina apostolorum realizzata a giugno a Roma.

“Il Santo Padre ci ha esortati a coltivare una più stretta comunione affettiva ed effettiva tra di noi, a prestare un'attenzione speciale ai sacerdoti, ad avere un particolare interesse per i seminaristi e a illuminare e promuovere la partecipazione dei laici, chiamati a ordinare le realtà temporali di modo che rispondano al disegno amorevole di Dio”, ha segnalato monsignor Ulises Gutiérrez, Vescovo di Carora.

I Vescovi hanno ricordato che al termine della visita a Roma hanno avuto l'opportunità di partecipare all'apertura dell'Anno Sacerdotale, realizzata nella Basilica di San Pietro il 19 giugno scorso.

La situazione del Venezuela

I presuli hanno riferito che “durante l'Assemblea abbiamo pregato, condiviso e riflettuto molto, consapevoli che la realtà dell'America Latina e del Venezuela è molto grave”.

“Dopo il referendum del 15 febbraio 2009 si è accelerata l'imposizione arbitraria e unilaterale del progetto di socialismo del XXI secolo, che non rispetta la volontà popolare, ciò che è segnalato nella Costituzione della Repubblica Bolivariana del Venezuela e la partecipazione reale e libera dei cittadini”, osservano.

“Il mancato riconoscimento delle autorità elette l'anno scorso, limitando le loro attribuzioni con cambiamenti legali che violano il testo costituzionale, va contro l'uguaglianza che deve regnare tra tutti gli eletti, che hanno gli stessi diritti e doveri”, afferma l'esortazione.

Per questo, i Vescovi hanno rivolto un appello a fare attenzione di fronte alla discussione di leggi che “interessano ampiamente l'esercizio responsabile della libertà dei cittadini, delle loro famiglie, della retta azione sociale; in particolare, quella dell'educazione, dell'equità e dell'uguaglianza di genere, della proprietà sociale e quella che si riferisce alla libertà di espressione e informazione”.

“Per l'elaborazione delle leggi è necessario consultare tutta la società senza esclusioni”, hanno constatato i presuli in una delle conclusioni.

“Il tema della proprietà privata, della proprietà sociale e del ruolo dello Stato nella sua regolamentazione non può essere oggetto di una decisione unilaterale”, hanno aggiunto.

Nell'ambito internazionale i Vescovi hanno anche esposto la loro posizione indicando che “ci addolora la crisi politico-sociale nel Paese fratello dell'Honduras, e chiediamo al Signore che il popolo honduregno trovi la riconciliazione attraverso il dialogo, la guarigione delle sue ferite e la via del processo democratico, rispettando la sovranità del Paese”.