Il Papa offre al Messico la cooperazione della Chiesa contro la delinquenza

Ricevendo il nuovo ambasciatore, Ling Altamirano

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CITTA’ DEL VATICANO, venerdì, 10 luglio 2009 (ZENIT.org).- Benedetto XVI ha affermato che “le autorità e le diverse forze della società messicana troveranno sempre la leale collaborazione e la solidarietà della Chiesa cattolica” nel suo impegno contro “la violenza, il narcotraffico, le disuguaglianze e la povertà, che sono terreno fertile per la delinquenza”.

Lo ha fatto nel suo discorso al nuovo ambasciatore del Messico presso la Santa Sede, Héctor Federico Ling Altamirano, in occasione della presentazione delle sue lettere credenziali questo venerdì in Vaticano, come ha reso noto la Sala Stampa della Santa Sede.

I mezzi di comunicazione messicani hanno attribuito ai cartelli della droga più di 7.700 omicidi dal 2008. Secondo dati del quotidiano Milenio, a giugno ci sono state 769 morti violente.

Il Santo Padre ha ricordato che “per una soluzione efficace e duratura di questi problemi non sono sufficienti misure tecniche o di sicurezza”.

Per combattere “questioni tanto gravi”, ha sottolineato, “si richiedono una visione ampia e l’efficiente unione degli sforzi, oltre alla promozione di un necessario rinnovamento morale, dell’educazione delle coscienze e della costruzione di una vera cultura della vita”.

Il Pontefice ha anche riconosciuto i passi che, “a partire da diverse istanze della vostra Nazione, si stanno compiendo per promuovere un ordine sociale più giusto e solidale e per superare le contrarietà che continuano ad attanagliare il Paese”.

Il Papa ha inoltre sottolineato l’importanza di riconoscere il diritto alla vita “in tutta la sua ampiezza” e che le autorità civili lo difendano con leggi giuste e politiche efficaci.

In questo senso, ha apprezzato l’eliminazione della pena capitale in Messico nel 2005 e le recenti misure che alcuni Stati messicani hanno adottato per difendere la vita umana dal suo inizio.

“Queste scommesse decise in una questione così fondamentale devono essere un emblema della sua patria”, ha detto.

Famiglia

Il Vescovo di Roma ha ricordato anche il VI Incontro Mondiale delle Famiglie, celebrato nel gennaio scorso a Città del Messico, e ha segnalato l’importanza per la società di questa “comunità di vita e di amore, fondata sul matrimonio indissolubile fra un uomo e una donna”.

“E’ pertanto di somma importanza che venga adeguatamente aiutata, di modo che i focolari domestici non smettano di essere scuole di rispetto e di comprensione reciproca, semenzai di virtù umane e motivo di speranza per il resto della società”, ha affermato.

Benedetto XVI ha rimarcato le “buone relazioni” fra la Santa Sede e il Messico e gli “importanti progressi” che queste hanno sperimentato negli ultimi anni, esortando a “rafforzarle nel futuro, tenendo conto del posto importante che la religione occupa nell’indole e nella storia della sua patria”.

Come ha ricordato il Papa nel suo discorso, Città del Messico ha accolto vari atti commemorativi del XV anniversario del ristabilimento di queste relazioni diplomatiche.

Nelle celebrazioni, nel 2007, si è dibattuto tra le altre questioni sul modo corretto di comprendere un autentico Stato democratico e sul suo dovere di difendere e favorire la libertà religiosa.

Libertà religiosa

In questo senso, Benedetto XVI ha affermato che “la libertà religiosa non è un diritto fra i tanti, e neppure un privilegio che la Chiesa cattolica esige”.

“È la roccia ferma su cui i diritti umani si fondano saldamente, poiché tale libertà rivela in modo particolare la dimensione trascendente della persona umana e l’assoluta inviolabilità della sua dignità”, ha spiegato.

Per questo, ha spiegato, la libertà religiosa appartiene “all’essenza di ogni persona, di ogni popolo e Nazione”.

Per il Papa, “il suo significato centrale non consente di limitarla a una mera convivenza di cittadini che praticano privatamente la propria religione, o di restringerla al libero esercizio del culto”.

“Occorre offrire ai credenti la piena garanzia di poter manifestare pubblicamente la propria religione, dando anche il loro contributo all’edificazione del bene comune e al corretto ordine sociale in qualsiasi ambito della vita, senza alcun tipo di restrizione o coercizione”, ha osservato.

Grande Nazione

Il Santo Padre si è riferito al Messico come a “una grande Nazione la cui identità si è forgiata nel corso dei secoli in feconda relazione con il messaggio di salvezza che la Chiesa cattolica proclama, come si può vedere in molte sue usanze e feste popolari, nella sua architettura e in altre manifestazioni”.

“La fede in Gesù Cristo ha generato in Messico una cultura che offre un senso specifico e completo della vita e una visione dell’esistenza piena di speranza”, ha constatato.

La fede, ha aggiunto, ha illustrato “una serie di principi sostanziali per lo sviluppo armonioso di tutta la società, quali la promozione della giustizia, il lavoro per la pace e la riconciliazione, la promozione dell’onestà e della trasparenza, la lotta contro la violenza, la corruzione e la criminalità, la tutela costante della vita umana e la salvaguardia della dignità della persona”.

Il Papa ha quindi concluso il suo discorso chiedendo a Dio, per intercessione della Madonna di Guadalupe, che in Messico “risplendano incessantemente la concordia, la fraternità e la giustizia”.

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ZENIT Staff

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