“L’Enciclica – ha sottolineato Olivero – pone elementi innovativi riguardo alla visione dell’economia”.
L’invito alla “civilizzazione dell’economia” porta a superare la logica mercato-Stato, creando nuove forme di democrazia, partecipazione, redistribuzione e socialità nell’attività economica. Un principio che “non solo scardina la tradizionale visione dell’economia capitalistica, ma allarga anche le responsabilità della società civile”.
In merito all’immigrazione, il presidente delle Acli ha concluso che “il Papa ribadisce qui alcuni principi fondamentali per affrontare il tema dell’immigrazione: i lavoratori stranieri non sono una minaccia ma una risorsa per l’economia, senza per questo poter essere ridotti a ‘mera forza lavoro’. L’immigrazione è un fenomeno epocale da gestire con lungimiranza e nella consapevolezza che esiste una sola famiglia umana”.
Il presidente nazionale del Rinnovamento nello Spirito Santo (RnS), Salvatore Martinez, ha salutato con gratitudine e profondo interesse la nuova Enciclica del Papa, precisando che “ripropone una sfida ineludibile: il valore trascendente dell’uomo, non mercificabile, né mai soggiacente all’imperio del mercato, delle tecnologie e della scienza che sembrano avere preso il posto delle ideologie disumanizzanti del Novecento. In tale direzione l’Enciclica ripropone il valore sociale delle religioni; segnatamente del ruolo del cristianesimo come ‘religione dell’umano'”.
Secondo Martinez, l’Enciclica “esorta a passare dall’assolutismo della tecnica e del positivismo all’assolutismo dell’amore, di un amore vero, reale, integrale, che non esclude Dio, ma che include ed esalta la verità di Dio sull’uomo”.
Il presidente nazionale del RnS condivide l’invito dell’Enciclica: “Non sarà vera globalizzazione se la persona umana non sarà accolta, difesa, promossa nella globalità del suo essere, a partire dalla famiglia e proseguendo con un rinnovato impegno educativo alla solidarietà e alla sussidiarietà”.
Per Martinez “non ci saranno sviluppo plenario e bene comune e universale senza l’elevazione spirituale dell’uomo, senza ‘un’etica delle virtù’ che rinnovi la cifra del sentire e dell’agire umano. Istituzioni, strutture sociali, culture hanno bisogno di un nuovo ethòs, che segni una profonda stagione di conversione e di rinnovamento degli stili di vita sociali”.
“È tempo – ha concluso il presidente del RnS – di un profondo rinnovamento spirituale! ‘La Chiesa e il mondo hanno bisogno di rinnovamento’, gridava il Pontefice ai giovani radunati a Sydney lo scorso anno. Ora Benedetto XVI ci dà le ragioni di questo impegno al quale tutti e ciascuno siamo chiamati”.
Per Carlo Casini, presidente del Movimento per la Vita, la Caritas in veritate ribadisce in maniera magistrale che “non c’è vero sviluppo senza il rispetto del diritto alla vita”.
A suo avviso, il pensiero di Madre Teresa secondo cui “i bambini a cui viene impedito di nascere sono i più poveri tra i poveri” trova nella nuova Enciclica una sistemazione culturale definitiva”.
Casini ha precisato che “il collegamento tra la questione della vita nascente e morente con la questione dei diritti umani e della solidarietà anche a livello internazionale mostra la natura centrale, fondativa del diritto alla vita rispetto all’architettura complessiva degli Stati e delle relazioni internazionali”.
Per questo motivo, ha osservato, “il Movimento per la Vita ringrazia Benedetto XVI per la profondità del suo insegnamento”