KAMPALA, venerdì, 27 febbraio 2009 (ZENIT.org).- I cristiani di tutte le confessioni dell'Uganda si sono uniti per dedicare il digiuno e la preghiera quaresimali all'obiettivo di porre fine alla pratica dei sacrifici umani, soprattutto di bambini, informa l'agenzia africana CISA. La campagna di preghiera è iniziata il Mercoledì delle Ceneri e durerà fino alla Settimana Santa.
La proposta è partita dall'Arcivescovo anglicano Henri Orombi, rappresentante della confessione maggioritaria del Paese, che in una lettera pubblicata dal quotidiano ugandese Monitor ha avvertito del fatto che l'aumento di questi macabri rituali sta seminando il terrore.
L'ultimo caso, che ha commosso il Paese, è avvenuto pochi giorni fa, con la scoperta del cadavere di una ragazzina selvaggiamente mutilata nel distretto di Kibaale.
“C'è un grido nella nostra terra”, afferma l'Arcivescovo Orombi. “Questo grido è così forte che le Chiese – indipendentemente dalla loro denominazione – hanno proclamato congiuntamente una campagna nazionale contro il male della stregoneria e dei sacrifici umani”.
I cristiani, aggiunge il presule, “condannano fortemente e in modo inequivocabile questa pratica depravata, che non solo profana la santità della vita umana, ma rivela anche il grado di degenerazione al quale sta arrivando la nostra società per l'avarizia, l'ateismo e la corruzione morale”.
L'Arcivescovo rivolge un appello ai fedeli di tutte le Chiese del Paese al pentimento per la mancanza di morale che “ha estremizzato la malvagità del sacrificio umano, che quanti praticano la stregoneria o confidano erroneamente in essa utilizzano per attirare rapide ricchezze”.
“Il sacrificio umano è negativo e demoniaco. Si tratta chiaramente di un problema spirituale, che ha bisogno di una soluzione spirituale. I demoni che chiedono il sangue degli innocenti della nostra terra devono essere messi a tacere, espulsi e distrutti, perché il nostro amato Paesi si liberi e si curi da questo male”, conclude.