MOSCA, venerdì, 20 febbraio 2009 (ZENIT.org).- L’associazione caritativa cattolica Aiuto alla Chiesa che Soffre (ACS) ha reso noto il suo sostegno all’iniziativa del sacerdote Michael Shields, che lavora nella città siberiana di Magadan, di aprire centri pro-vita per aiutare le donne in stato di gravidanza che si trovano in difficoltà.
In un comunicato reso pubblico dall’istituzione, si sottolinea la buona accoglienza che l’iniziativa ha avuto anche tra i medici statali, preoccupati per l’allarmante calo della popolazione “provocato dall’attuale legislazione a favore dell’aborto delle autorità russe”.
Si vuole avviare l’iniziativa a partire da giugno a Magadan e nei dintorni, una zona di triste fama per essere stata sede dei gulag staliniani. Padre Shields è divenuto noto recentemente per il suo libro “Martyrs of Magadan”, pubblicato da ACS.
In alcune dichiarazioni all’associazione, il sacerdote sottolinea che l’idea è partita da uno dei medici governativi che lavorano al Centro per l’Informazione alle Donne. “E’ meraviglioso perché la Russia sta davvero compiendo una svolta e vuole più nascite”, ha affermato.
“Il Governo russo sa che la demografia del Paese non va bene, e questa è la ragione per cui i medici ci hanno chiesto di lavorare a favore delle donne in stato di gravidanza”, ha spiegato.
L’anno scorso, padre Shields ha aperto una casa per ospitare genitori e neonati con problemi, soprattutto madri che studiano, che le autorità espellono dalle residenze appena viene constatata la gravidanza.
Il centro, “Casa della della Natività”, ha avuto abbastanza successo “grazie al passaparola” tra le stesse donne, osserva il sacerdote, ricordando anche “il forte sostegno alla causa pro-vita da parte della Chiesa ortodossa russa”.