ROMA, lunedì, 9 febbraio 2009 (ZENIT.org).- Sabato 14 febbraio, alle 17.00, avrà luogo nella Basilica di Santa Maria Maggiore a Roma una veglia di preghiera e solidarietà per la Terra Santa.
L’iniziativa, organizzata dalla Luogotenenza per l’Italia Centrale e Sardegna dell’Ordine Equestre del Santo Sepolcro di Gerusalemme, sarà presieduta dal Cardinale John Patrick Foley, Gran Maestro dell’Ordine.
Un comunicato ricevuto da ZENIT sottolinea che “la guerra e l’odio non sono la soluzione dei problemi” e ricorda le parole pronunciate da Benedetto XVI al termine dell’Angelus del 4 gennaio, quando ha esortato a pregare “affinché il Bambino nella mangiatoia ispiri le autorità e i responsabili di entrambi i fronti, israeliano e palestinese, a un’azione immediata per porre fine all’attuale tragica situazione” e ha rilanciato l’invito congiunto dei Patriarchi e dei Capi delle Chiese cristiane di Gerusalemme a implorare la fine del conflitto nella striscia di Gaza e giustizia e pace per quella terra.
“Accogliendo l’appello del Pontefice e dei Patriarchi gerosolimitani, il Luogotenente per l’Italia Centrale e Sardegna dell’Ordine Equestre del Santo Sepolcro di Gerusalemme, Alberto Consoli Palermo Navarra, e il Gran Priore della stessa Luogotenenza, l’Arcivescovo Giovanni De Andrea, hanno disposto che in tutte le 39 Strutture territoriali della Luogotenenza vengano organizzate veglie di preghiera e di solidarietà per implorare la pace nei Luoghi Santi”, spiega il comunicato.
“Tali suppliche si concluderanno idealmente a Roma, nella Basilica Papale di Santa Maria Maggiore”, aggiunge.
Gli eventi si configurano come un’occasione, “in un momento di così alta tensione e drammaticità”, per “dare testimonianza di vicinanza spirituale e caritativa verso le popolazioni cristiane di Terra Santa, ed anche per effettuare una raccolta straordinaria di fondi che il Patriarcato Latino di Gerusalemme destinerà ai bambini ed alle famiglie cristiane che vivono nei Luoghi Santi e nelle zone direttamente interessate al conflitto bellico in corso”.
L’Ordine del Santo Sepolcro trae le sue origini storiche dal sodalizio cristiano costituitosi presso la Chiesa del Santo Sepolcro in Gerusalemme subito dopo la conquista della Città Santa da parte dei Crociati.
Nel 1847, ripristinato il Patriarcato Latino di Gerusalemme, il beato Pio IX con la Bolla “Nulla Celebrior” diede nuova vita all’Ordine, affidandogli il compito di provvedere al mantenimento delle attività del Patriarcato stesso.
Lo Statuto ne ha mantenuta la finalità caritativa di assicurare un regolare appoggio di preghiere e opere alle comunità cristiane in Terra Santa, essenziale negli ultimi decenni anche per arginare la spiccata tendenza all’emigrazione.
Con i contributi dei circa 24.000 Cavalieri e Dame sparsi in ogni angolo del mondo, l’Ordine del Santo Sepolcro, nel sostenere le popolazioni cristiane della Terra Santa, finanzia in particolare circa 45 scuole frequentate da oltre 19.000 ragazzi appartenenti ad ogni razza e religione.
I ragazzi cristiani che frequentano le scuole e le cui rette scolastiche sono interamente sostenute dai Membri dell’Ordine sono circa 10.000. Attraverso questi aiuti, “l’Ordine del Santo Sepolcro si prefigge di dare ai giovani cristiani una istruzione adeguata per inserirsi in un contesto sociale e politico, come è quello attuale della Terra Santa, che non lascia spazi alla minoranza cristiana, se non a livelli culturali e professionali di eccellenza”.
I Cavalieri e le Dame del Santo Sepolcro, ad ogni modo, vogliono essere soprattutto “operatori di pace”, per promuovere il “raggiungimento di quella pace che, in Terra Santa, purtroppo, appare ancora molto lontana”.