Giovanni Paolo II e la teologia della comunicazione

Presentato a Roma un libro sul rapporto tra Chiesa e media

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CITTA’ DEL VATICANO, lunedì, 9 febbraio 2009 (ZENIT.org).- “Il cristianesimo è basato sulla comunicazione perché Gesù Cristo ci ha rivelato il mistero del Padre, il Figlio e il disegno di salvezza”. Con queste parole il Cardinale Georges Marie Cottier ha presentato il libro “Giovanni Paolo II: sviluppo della teologia della comunicazione”.

L’edizione originale in inglese del volume è stata presentata dalla Libreria Editrice Vaticana mercoledì scorso presso la “Radio Vaticana”.

Le autrici del testo sono Christine A. Mugridge, membro del Vatican Press Corps, educatrice, oratrice, con Master in Teologia, Religione Istituzionale e Comunicazione Sociale presso la Pontificia Università Salesiana di Roma, e la suora salesiana Marie Gannon, laureata in Educazione Elementare, Teologia e Scienze dell’Educazione. Attualmente è superiora del convento di Nostra Signora della Neve nel Colorado (Stati Uniti).

Due uomini come modello di comunicazione

Il libro presenta in primo luogo Gesù come massimo modello di comunicatore, unico e vero mediatore e pienezza della Rivelazione di Dio. Le autrici sviluppano un approccio cristocentrico alle comunicazioni, in base all’insegnamento delle Sacre Scritture.

Il volume mostra anche il modo esemplare di comunicare che aveva Giovanni Paolo II, tra gli altri aspetti per il contenuto del suo magistero, il suo rapporto con i fedeli, i suoi viaggi e le sue attività pastorali.

“Giovanni Paolo II era una presenza in sé perché poteva parlare anche con i gesti, sviluppando così una teologia della comunicazione”, ha spiegato suor Marie a ZENIT.

Allo stesso modo, il libro sottolinea il rapporto di Papa Wojtyła con i mezzi di comunicazione, “per verificare la presenza di una teologia della comunicazione che si è sviluppata gradualmente, culminando nel documento Il rapido sviluppo, dove troviamo un inestimabile nucleo di questa teologia”, ha aggiunto suor Marie durante la presentazione del testo.

Alla luce del magistero pontificio

Il libro ripercorre i testi del magistero pontificio che si riferiscono ai mezzi di comunicazione nel corso della storia.

“Il documento Inter Mirifica del Concilio Vaticano II ha chiesto proprio lo sviluppo di una teologia della comunicazione. Noi abbiamo visto questo seme per una possibilità e uno sviluppo di una teologia di questo tipo”, ha aggiunto suor Marie.

“Come nei secoli scorsi, la Chiesa sarà all’avanguardia delle forme belle e creative di comunicare la verità. Vedere questo come una ‘teologia della comunicazione’ è guardare le cose da un’angolazione nuova e ispiratrice”, ha detto durante la presentazione la giornalista britannica Joanna Bogle, editrice della rivista Voices, rivolta all’apostolato laicale.

Il testo mostra come la Chiesa possa aiutare quanti vogliono comunicare per ottenere una vita migliore in vari aspetti, evidenziando anche come una buona comunicazione conduca alla comunione.

Un altro dei temi chiave sviluppato dalle autrici è quello della missione dei media al servizio della Chiesa in dialogo e solidarietà con l’umanità. Il libro “lo fa dal punto di vista teologico, usando il magistero della Chiesa prima, durante e dopo il Concilio Vaticano II, che tocca il tema della comunicazione e l’eccellenza nella comunicazione”, ha spiegato suor Marie Gannon.

“Giovanni Paolo II: sviluppo della teologia della comunicazione” è rivolto a quanti vogliono migliorare le proprie capacità di annunciare il Vangelo, comprendere le teorie essenziali della comunicazione o sviluppare un progetto efficace di relazioni pubbliche nella loro Diocesi.

E’ pensato anche per i giornalisti dei media secolari che vogliono includere il senso della spiritualità nella propria vita quotidiana, capire come usare i nuovi media per un’efficace comunicazione della fede e crescere nelle proprie abilità comunicative per uno sviluppo interpersonale e organizzativo.

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ZENIT Staff

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