di Antonio Gaspari
ROMA, domenica, 8 febbraio 2009 (ZENIT.org).- Il Cardinale Angelo Bagnasco, presidente della Conferenza Episcopale Italiana (CEI), e il Cardinale Agostino Vallini, Vicario di Roma, sono intervenuti sulla vicenda Englaro chiedendo di impedire l'omicidio di Eluana
In un editoriale pubblicato in prima pagina sul quotidiano "Avvenire" (edizione del 7 febbraio), il presidente della CEI ha affermato che "una domanda si affaccia insistente alla coscienza: non dare più il cibo e l'acqua ad una persona, come si deve chiamare se non omicidio?".
Secondo l'Arcivescovo di Genova, "di fronte al dramma della vita debole o ferita, l'unica risposta ragionevole e umana che traduce lo struggimento interiore che tutti prende è quella delle Suore di Lecco" che "per quindici anni hanno accolto amorevolmente Eluana, vegliandola giorno e notte ed esprimendo fino alla fine il desiderio di generarla ancora ogni giorno con l'amore".
"Così - ha commentato il porporato - hanno mostrato, non a parole, come si reagisce all'imprevedibilità del dolore e come si attesta l'indisponibilità della vita".
"Una luce si sta spegnendo - ha affermato amaramente il Cardinal Bagnasco -, la luce di una vita. E l'Italia è più buia". Si tratta di "un grande vuoto" che "aleggia, destinato ad accrescersi nei giorni che seguiranno. E non solo perché Eluana non sarà più tra noi, ma perché la cultura egemone avrà ancora una volta negato la realtà, quella del limite, la realtà del dolore che la ragione - pur cercando di alleviarlo - ha sempre considerato parte stessa della vita".
"Si percepisce la sensazione - ha concluso il Presidente della CEI - che la fiducia reciproca venga meno perché di fatto è venuto meno quel favor vitae che è da sempre alla base delle relazioni interpersonali".
In una nota recapitata a ZENIT questo sabato, il Cardinale Agostino Vallini ha denunciato che "la scienza medica finalizzata da sempre a curare la salute è messa a servizio della morte".
In merito alle procedure che stanno privando una disabile del sostegno minimo di alimentazione e idratazione, il porporato ha affermato "Summum ius, summa iniuria!" e ha aggiunto: "Registriamo con dolore una nuova sconfitta della ragione fondativa del diritto che è la difesa dell'uomo e la tutela dei suoi diritti fondamentali, tra cui la nutrizione e l'idratazione".
"La rinuncia a questi supremi principi di ogni ordinamento - ha spiegato il Vicario di Roma -, ancorato ai valori di una sana laicità dello Stato, contribuiranno ad alimentare quella 'cultura di morte', i cui segni si manifestano ogni giorno di più nel nostro Paese".
Invitando le comunità parrocchiali ad unirsi nella preghiera alla celebrazione eucaristica svoltasi nel Santuario del Divino Amore alle 11.00 di questa domenica, il Cardinal Vallini ha concluso affermando che "la comunità cristiana di Roma, che conclude con la Festa della famiglia la settimana di riflessione sulla vita, prega il Signore perché illumini i responsabili delle istituzioni ad adoperarsi, con ogni mezzo, per la promozione del bene comune, anzitutto attraverso norme giuridiche conformi all'ordine morale oggettivo".