Varato un decreto legge per salvare Eluana Englaro

Il plauso del popolo per la vita

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di Antonio Gaspari

ROMA, venerdì, 6 febbraio 2009 (ZENIT.org).- Nel primo pomeriggio di questo venerdì, il Consiglio dei Ministri ha varato all’unanimità un decreto legge che impone di proseguire con l’alimentazione e l’idratazione di Eluana Englaro.

Il decreto si è reso necessario perché già dalla mattinata, l’avvocato Franca Alessio, curatrice di Eluana Englaro ha annunciato che, nelle clinica “la Quiete” di Udine, è iniziata la procedura per la riduzione dell’alimentazione. Una pratica che dovrebbe portare alla morte della ragazza entro tre settimane.

Nel decreto del Governo è spiegato che “in attesa dell’approvazione di una completa ed organica disciplina legislativa in materia di fine vita, l’alimentazione e idratazione in quanto forme di sostegno vitale e fisiologicamente finalizzate ad alleviare le sofferenze, non possono in alcun caso essere sospese da chi assiste soggetti non in grado di provvedere a se stessi”.

Contro il decreto del governo si è schierato il Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, il quale ha annunciato: “Non firmo il testo. E’ incostituzionale”.

Informato dei fatti, il Cardinale Renato Raffaele Martino, Presidente del Pontificio Consiglio della Giustizia e della Pace, ha commentato: “Sono costernato che in tutte queste diatribe politiche si ammazzi una persona e sono profondamente deluso dalla decisione del Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, di non firmare il decreto che avrebbe mantenuto Eluana in vita”.

Dal canto suo, il Presidente della Pontificia Accademia per la Vita, monsignor Rino Fisichella, ha aggiunto che “il governo ha fatto un gesto di grande coraggio, che sarà apprezzato dalla grande maggioranza di tutti i cittadini che stanno seguendo questa vicenda con grande partecipazione e non riescono a capire come sia possibile che ad una ragazza che sta bene, anche se in coma, possa essere tolta l’alimentazione e l’idratazione”.

Il Presidente del Consiglio Silvio Berlusconi ha detto invece: “I medici ci ripensino, o è uccisione”.

“Mi auguro che di fronte a questa decisione assunta dal governo all’unanimità – ha precisato il Premier – ci possa essere un ripensamento anche da parte di coloro che si avvicendano intorno ad Eluana. E che essi possano attendere alcuni giorni prima di immettersi in questa pratica che noi consideriamo una pratica di vera e propria uccisione di un essere umano che è ancora vivo”. 

Di fronte al rifiuto da parte del Presidente Napolitano di firmare il decreto, il primo Ministro italiano ha illustrato la strategia del governo.

“Se il Presidente della Repubblica Napolitano, non firmasse il decreto varato dal Consiglio dei ministri – ha detto il Premier –, noi inviteremmo immediatamente il Parlamento a riunirsi ad horas ed approvare in pochissimo tempo, due o tre giorni, una legge che anticipasse quella legge che è già nell’iter legislativo, e cioè quella che contiene questa norma”.

Immediata la reazione del Movimento per la Vita (MpV), il cui Presidente Carlo Casini, aveva da tempo proposto il decreto di urgenza per impedire la morte di Eluana.

Intervistato da ZENIT, Carlo Casini ha affermato: “Esprimiamo la nostra soddisfazione ed il nostro plauso al governo per il coraggio e per la correttezza giuridica mostrata nell’approvare il decreto salva-Eluana”.

Il Presidente del MpV ha poi dichiarato: “Da tempo eravamo convinti che solo un decreto legge avrebbe potuto far cessare le incertezze e le polemiche tra Istituzioni”, aggiungendo che “con la magistratura non si apre alcuna contesa dato che i giudici svolgono il ruolo di far rispettare la legge, mentre è potere e dovere del legislatore cambiare le parti di quella legge ritenute ingiuste”.

Secondo Casini, “il Parlamento ha già manifestato un orientamento prevalente ma è nell’impossibilità di esprimerlo in tempo utile per evitare che qualcuno possa morire a causa di questo ritardo. E’ quindi non solo giusto ma doveroso che il governo intervenga con gli strumenti straordinari ed urgenti che la Costituzione gli mette a disposizione”.

“La nostra speranza – ha concluso il Presidente del MpV – è che il Presidente Napolitano non voglia a questo punto opporsi alla scelta del governo, che significherebbe aprire una ferita anche con il Parlamento e la società civile che a larghissima maggioranza sono dalla parte di Eluana e del suo diritto a vivere”.

Anche Eraldo Ciangherotti, Presidente di Federvita della Liguria, ha ringraziato il Presidente del Consiglio dei Ministri “per aver ascoltato il costante ed instancabile appello a salvare Eluana Englaro dal braccio della morte”.

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ZENIT Staff

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