Nonostante il conflitto, continuano i pellegrinaggi in Terra Santa

Viaggi nei luoghi santi promossi nell’iniziativa Itinerari dello Spirito

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di Carmen Elena Villa

ROMA, lunedì, 19 gennaio 2009 (ZENIT.org).- Negli ultimi giorni sono stati pochi i gruppi di pellegrini che hanno cancellato i propri viaggi in Terra Santa. Più di 50.000 fedeli hanno celebrato la notte di Natale a Betlemme.

Nel corso di una conferenza stampa nel contesto del Festival Itinerari dello Spirito, che si è chiuso questa domenica alla Nuova Fiera di Roma giungendo a quota 35.000 visitatori, monsignor Liberio Andreatta, Vicepresidente dell’Opera Romana Pellegrinaggi (OPR), ha parlato della situazione dei pellegrini in Terra Santa.

Secondo i dati presentati, 115.000 italiani si sono recati in pellegrinaggio in Israele l’anno scorso, con un aumento del 58% rispetto all’anno precedente. Un totale di 2.600.000 pellegrini da tutto il mondo ha visitato il Paese nel 2008.

Monsignor Andreatta ha affermato che anche se nei luoghi di conflitto il turismo diminuisce sempre in misura notevole, i pellegrinaggi in genere si mantengono stabili perché per i fedeli che si recano nei luoghi santi c’è “una motivazione in più”, e quella di chi va in Terra Santa consiste in primo luogo nell’essere consapevoli che “noi siamo figli della Bibbia”, che rappresenta “la migliore guida per visitare Israele”.

Alla conferenza stampa è intervenuto dalla Terra Santa attraverso una videoconferenza in diretta padre Pierbattista Pizzaballa. Il sacerdote, Custode di Terra Santa, ha affermato che anche se Israele non sta vivendo un “periodo semplice”, “non c’è nessun cambiamento con i pellegrini”, e ha aggiunto che “i pellegrinaggi in Terra Santa non sono pericolosi perché Gaza è molto lontana”.

Padre Pizzaballa ha anche affermato che i pellegrini che si sono recati in Israele negli ultimi giorni “sono molto toccati da quello che vedono”.

Suzan Klagesbrun, Direttrice dell’Ufficio del Turismo del Governo israeliano, ha segnalato che nel 2008 si è registrato il più alto numero di turisti italiani dal 2000, quando Papa Giovanni Paolo II si recò in Terra Santa in occasione dell’Anno Giubilare.

Avvicinamento alla comunità cristiana di Israele

ZENIT ha parlato anche con Maurizio Guazzaroni, Presidente dell’associazione “Amici della Terra Santa”, il cui obiettivo è aiutare la popolazione di questa regione promuovendo i pellegrinaggi, che rappresentano un’importante fonte di entrate per la maggior parte degli abitanti.

Durante l’itinerario normale per i principali luoghi di Israele e Palestina, l’associazione comprende sempre un giorno di condivisione con una comunità cristiana di Israele: “E’ la giornata più significativa, quella che ricorderanno con più sentimento perché hanno avuto la possibilità di stare insieme ai cristiani e di rendersi conto di come soffrono, delle difficoltà che hanno”.

“Questo ci dà la possibilità poi di seguire le iniziative della nostra associazione”, ha detto Guazzaroni.

“Amici della Terra Santa” cerca di tendere la mano ai bambini, alle famiglie che vivono nella zona e che hanno difficoltà economiche, promuove aiuti umanitari e aiuta a finanziare gli studi a 800 seminaristi in Terra Santa.

Il Presidente dell’associazione ha osservato che l’esperienza di visitare i luoghi in cui è nato e morto Gesù cambia lo sguardo dei pellegrini.

Il viaggio mira a “suscitare consapevolezza nelle persone che visitano i luoghi della nostra religione”. Il fatto di “vedere come vivono i nostri fratelli” fa “tornare con uno spirito diverso e permette di valutare ciò che la televisione ci offre con occhi più critici, consapevoli di come vanno effettivamente le cose”.

Guazzaroni ha anche sottolineato che nel cuore dei pellegrini “rimane normalmente questa realtà che hanno avuto la possibilità di conoscere. I luoghi sono importanti, ma più importante è il contatto con le persone perché possono parlare e rendersi conto di come vivono”.

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ZENIT Staff

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