Verso la Giornata Mondiale della Gioventù di Madrid 2011

Intervista al responsabile della sezione Giovani del dicastero per i Laici

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di Anita S. Bourdin

CITTA’ DEL VATICANO, giovedì, 8 gennaio 2009 (ZENIT.org).- Il messaggio di Benedetto XVI per la Giornata Mondiale della Gioventù (GMG) 2009 dovrebbe essere reso noto a breve, ma sono già stati diffusi i temi dei prossimi tre anni, che condurranno alla GMG del 2011 a Madrid.

Il nuovo responsabile della sezione Giovani del Pontificio Consiglio per i Laici, il sacerdote francese Eric Jacquinet, ha presentato a ZENIT i prossimi tre temi e lo spirito con cui nella Santa Sede si sta già preparando l’incontro nella capitale spagnola, che avrà luogo dal 16 al 21 agosto 2011.

Il tema della prossima GMG, che si celebrerà a Roma e nelle altre diocesi del mondo la Domenica delle Palme 2009, è: “Abbiamo posto la nostra speranza nel Dio vivente” (1Tm 4, 10).

Quello della Giornata successiva, che si celebrerà anch’essa a livello diocesano la Domenica delle Palme del 2010, sarà : “Maestro buono, che cosa devo fare per avere in eredità la vita eterna?” (Mc 10,17).

Il tema della XXVI Giornata Mondiale della Gioventà 2011 sarà invece: “Radicati e fondati in Cristo, saldi nella fede” (cfr. Col 2, 7).

Quale dinamica seguono questi tre temi?

Padre Eric Jacquinet: Ciascuno dei temi ha una propria logica. Il primo, per il 2009, parla della speranza. Il Papa invita i giovani a entrare nella vera speranza, la “grande speranza”, che solo Cristo può dare. E questa speranza la riceviamo nella Chiesa. Questo è fondamentale per i giovani, nel contesto attuale di crisi sociale ed economica.

In primo luogo perché la gioventù è il tempo della speranza per definizione: è il tempo dei progetti e della formazione iniziale per entrare nella vita. Appartiene inoltre ai giovani cristiani la missione di essere testimoni della speranza di fronte ai loro contemporanei, e infine perché, in ogni epoca, la società ha beneficiato dell’apporto dei giovani.

Basta considerare l’impatto dei giovani monaci nell’Europa medievale, o l’opera di San Francesco d’Assisi. Più di recente, il giovane Frédéric Ozanam ha fondato le Conferenze di San Vincenzo de’ Paoli all’età di vent’anni. Molti giovani hanno partecipato alla vita del nostro mondo. Lo facevano perché avevano una grande speranza. Questa speranza si trova in Cristo, il Dio vivente, come afferma San Paolo, dopo aver fatto l’esperienza della via di Damasco. E fino alla sua morte ne sarà un testimone appassionato.

Il tema del 2010 parte dalla domande di un giovane ricco a Gesù: “Maestro buono, che cosa devo fare per avere in eredità la vita eterna?”. Nel 2010 festeggeremo il 25° anniversario della bella Lettera di Giovanni Paolo II ai giovani (1985), che era il commento a questo incontro del giovane ricco – che in qualche modo rappresenta tutti i giovani – con Gesù. La domanda riguarda l’azione: “Che cosa devo fare?”. Questo tema porterà all’impegno cristiano nel mondo, e l’obiettivo di questo impegno è ottenere la vita eterna. Capiamo così che questo tema è il prolungamento di quello precedente sulla speranza nella vita eterna.

Il tema della GMG di Madrid, infine, porta al radicamento nella fede in Cristo. Il Papa esorta regolarmente i giovani a coltivare una fede cristiana che si renda matura, solida. Li esorta a formarsi, per dar conto della speranza che è in loro.

Quello che il Papa offre ai giovani cristiani verso Madrid, in tre anni di preparazione, è quindi un vero cammino.

Come aiutare i giovani a vivere nelle nostre Diocesi?

Padre Eric Jacquinet: Il Papa rivolgerà un messaggio ai giovani su ciascuno di questi temi. Il prossimo messaggio verrà pubblicato agli inizi del 2009. I giovani lo leggano! Il Papa scrive a loro. Scambino le idee su questo importante testo. Il Papa esorta inoltre i giovani delle Diocesi a organizzarsi ogni anno per vivere la GMG del loro Paese, nella Domenica delle Palme o in un altro momento. Si esortano quindi i responsabili della pastorale giovanile a organizzare qualcosa, secondo le possibilità, ma i giovani non devono aspettare passivamente le proposte. Non possono fare anch’essi progetti, presentare proposte ai loro Vescovi, ai sacerdoti, ai responsabili?

La formula della GMG ha ancora futuro o si sta esaurendo?

Padre Eric Jacquinet: L’eco delle ultime GMG a Colonia e a Sydney mostra che la formula è lungi dall’esaurirsi. Al contrario, si sviluppa e tocca sempre più le nuove generazioni di giovani. I grandi incontri internazionali hanno una forma generale simile: una settimana in una metropoli, con la presenza del Papa, delegazioni di quasi tutti i Paesi, catechesi al mattino, un festival della gioventù che offre espressioni diverse della fede, una Via Crucis, tre interventi del Santo Padre, con il culmine dell’incontro nella veglia del sabato e nella Messa di chiusura della domenica.

Prima di questa settimana, molti gruppi arrivano in una Diocesi avvicinandosi a un aspetto anch’esso molto importante: l’accoglienza delle famiglie e delle parrocchie rinnova i giovani pellegrini e anche le Diocesi di accoglienza. Tutto questo produce molti frutti, per la grazia dello Spirito Santo. Questi frutti sono legati anche al fatto che i giovani si preparano per vari mesi alla GMG, e che i loro gruppi continuano in seguito. E si constata che, in tutti questi anni dal 1986, le GMG hanno formato generazioni di giovani, oggi impegnati nella Chiesa, con un raccolto di vocazioni sacerdotali e religiose, oltre alle coppie sposate che si sono conosciute nelle GMG! Le Giornate hanno anche dato un impulso alla pastorale giovanile in molti Paesi del mondo. La formula della GMG ha quindi ancora un brillante futuro davanti a sé!

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ZENIT Staff

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