ROMA, giovedì, 18 settembre 2008 (ZENIT.org).- Questo giovedì mattina si è aperto ufficialmente il XXII Capitolo Generale delle Figlie di Maria Ausiliatrice sul tema: “Chiamate ad essere, oggi, segno ed espressione dell’amore preveniente di Dio”.
All’evento, svoltosi nel teatro della casa Generalizia delle FMA, sono intervenuti il Cardinale Raffaele Farina, Bibliotecario e Archivista di Sacra Romana Chiesa, l’Arcivescovo Gianfranco Gardin, Segretario della Congregazione per gli Istituti di Vita Consacrata e le Società di Vita Apostolica, suor Enrica Rosanna, fma, Sottosegretario della Congregazione per gli Istituti di Vita Consacrata e le Società di Vita Apostolica.
Presenti anche il Rettor Maggiore dei Salesiani, accompagnato da don Adriano Bregolin, suo Vicario, e da alcuni membri del Consiglio generale dei Salesiani, don Joaquim D’Souza, Superiore della Visitatoria “Maria sede della Sapienza” dell’Università Pontificia Salesiana, e don Enrico dal Covolo.
L’icona della Pentecoste – riferisce ANS –, richiamata da una riproduzione del mosaico della cappella “Redemptoris Mater”, ha ricordati ai partecipanti la prospettiva del Cenacolo: come gli apostoli insieme a Maria accolsero lo Spirito, così le Figlie di Ausiliatrice, guidate da Maria, riunite in assemblea capitolare.
Madre Antonia Colombo, Superiora dell’Istituto delle Figlie di Maria Ausiliatrice, dopo aver salutato gli ospiti e le 191 suore capitolari, ha evidenziato come la recente Giornata Mondiale della Gioventù di Sydney abbia incoraggiato nei giovani il desiderio di punti di riferimento essenziali per la propria vita.
I giovani, ha precisato la Madre, “desiderosi di accogliere proposte forti secondo la verità del vangelo; disponibili a riconoscere l’importanza e la bellezza di testimoniare un modo diverso di essere socialmente rilevanti, hanno bisogno di persone credibili, con un linguaggio comprensibile che si rivolga insieme all’intelligenza e al cuore della persona, così da coinvolgerla nella su totalità, suscitando un dinamismo di conversione”.
Il Capitolo, culmine di un percorso di riflessione e di studio, aiuterà le suore ad affrontare le attuali sfide educative, definite da Madre Colombo “delle inedite opportunità per la nostra missione”, e a saper cogliere nei “tempi difficili” il “kairós”.
Le Figlie di Maria Ausiliatrice sono chiamate a vivere e a testimoniare “La grande verità rivelata in Gesù: Dio è Amore e ci ama per primo”.
“I nostri Fondatori – ha precisato Madre Colombo – hanno sperimentato il primato dell’amore nella semplicità ed essenzialità di vita, vivendo la spiritualità del quotidiano come continuo tendere all’amore. La creatività e la disponibilità per la missione avevano questa radice mistica”.
“La vita si genera con la vita e l’amore si trasmette quando se ne è fatta esperienza. La certezza di essere abitate dall’amore Dio abilita ad esserne segno ed espressione”, ha aggiunto.
Maria, “capolavoro dell’amore preveniente di Dio”, resta il punto di riferimento, maestra e guida per l’Istituto.
Prima di dichiarare aperto ufficialmente il XXII Capitolo generale dell’Istituto delle FMA, madre Antonia Colombo ha ricordato che “L’orizzonte entro cui ci collochiamo è quello della Chiesa guidata dallo Spirito Santo e inviata a portare il vangelo a tutti i popoli”.
“L’amore preveniente è lo stesso amore effuso nei nostri cuori dallo Spirito Santo (cf Rm 5,5), che si rivela a noi come principio di comunione, fonte di trasformazione interiore e di coraggio nell’evangelizzazione”, ha continuato.
Durante il Capitolo, che si concluderà il prossimo 15 novembre, le suore saranno chiamate ad eleggere la nuova Superiora generale e il suo Consiglio.
Le Figlie di Maria Ausiliatrice, fondate da Don Bosco e da Madre Maria Domenica Mazzarello nel 1872, sono circa 14.115 e sono presenti con diverse opere educative, sociali e di evangelizzazione nei cinque continenti (Africa-Madagascar: 472, America: 4.548; Asia: 2.286; Europa: 6.770; Oceania: 39).