Lo Zimbabwe senza cibo e medicinali, denuncia la Caritas

Speranze per l’accordo di condivisione del potere

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CITTA’ DEL VATICANO, giovedì, 18 settembre 2008 (ZENIT.org).- Se l’accordo per la condivisione del potere tra il Presidente Robert Mugabe e il leader dell’opposizione Morgan Tsvangirai, firmato questo lunedì, dà speranze alla popolazione dello Zimbabwe, nel Paese continuano a scarseggiare cibo e medicinali.

Lo denuncia padre Frederick Chiromba, segretario generale della Conferenza dei Vescovi Cattolici del lo Zimbabwe, sottolineando le grandi sfide che si prospettano per lo Stato africano.

“C’è un grande bisogno di fornire cibo perché la gente deve far fronte a un cattivo raccolto e, ovviamente, alla drammatica situazione economica del Paese”, ha confessato.

L’accordo per la divisione del potere è giunto dopo una prolungata crisi economica e politica che ha visto i prezzi dei generi alimentari impennarsi al punto da diventare irraggiungibili. L’elevato tasso di disoccupazione e gli scarsi raccolti non hanno fatto altro che peggiorare la situazione.

“Negli ospedali non ci sono medicine, e i medici non hanno neppure delle aspirine. Oltre a questo, bisogna considerare i circa tre milioni di abitanti dello Zimbabwe che vivono nei Paesi vicini”, ha detto p. Chiromba.

La popolazione, ha aggiunto il sacerdote, è sollevata dalla firma dell’accordo, ma è ancora traumatizzata dalle violenze dei mesi scorsi (cfr. ZENIT, 8 aprile 2008).

“La Chiesa cattolica ha sempre giocato un ruolo fondamentale nel far fronte alle necessità della popolazione e continuerà a farlo – ha spiegato –. Speriamo e preghiamo che le condizioni di vita della popolazione possano ora migliorare”.

La Caritas lavora nello Zimbabwe dal 1972. I suoi membri forniscono direttamente cibo a più di un milione di persone, mentre i progetti collegati all’organizzazione ne raggiungono più di tre. Obiettivi privilegiati sono le fasce più deboli, come le donne, i bambini e i malati.

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ZENIT Staff

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