Donna pentaplegica pubblica il suo terzo libro

Intervista a Olga Bejano, autrice di “Los Garabatos de Dios”

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di Sara Martín

MADRID, martedì, 26 febbraio 2008 (ZENIT.org).- Sono ormai più di vent’anni che non può parlare. Respira attraverso un respiratore artificiale, si alimenta con una sonda, ha avuto quasi 200 volte la polmonite nell’arco di questo tempo e diverse decine di interventi chirurgici.

La vita è sempre più difficile per Olga Bejano, di 44 anni, che tuttavia ha deciso di continuare a “lavorare” e a lottare per poter trasmettere tutta la ricchezza di conoscenza che porta dentro.

Dopo aver scritto “Voz de Papel” e “Alma de Color Salmón”, è uscita di recente con un ultimo lavoro, “Los Garabatos de Dios” (gli schizzi di Dio) delle edizioni LibrosLibres. In occasione di questa pubblicazione, Olga ha concesso una intervita a ZENIT, in cui spiega il perché di questo lavoro e i motivi della sua speranza nel dolore.

Anzitutto, ciò che tutti vogliono sapere, la domanda che sempre emerge nei dibattiti: come stai?

Olga Bejano: Benissimo. Fisicamente, con una polmonite ogni settimana e psicologicamente molto stanca dalla continua lotta con la burocrazia. Sono due mesi che non abbiamo l’infermiera e poiché sono una degente in UCI (unità di cure intensive), mia madre da sola fa tre turni. Sono allettata per l’intera giornata e quasi isolata.

In secondo luogo, complimenti per il tuo terzo libro, e per tutto lo sforzo che ciò ha implicato. Nel tuo libro affermi che il Cielo ti ha chiesto “in sogno, come a chi non vuole”, di scrivere un altro libro. Com’è andata?

Olga Bejano: In questo libro spiego come il Signore mi ha gradualmente inviato, durante questi venti anni, frammenti di conoscenza e di sapienza. Questi meravigliosi regali, anelli di una catena misteriosa, mi hanno permesso di aprire la mente, maturare e crescere spiritualmente.

All’inizio non ero consapevole di ciò che il Signore stava facendo con me e, di fronte alla comparsa di doni divini, dicevo ciò che dicono quasi tutti i comuni mortali: “che casualità, che coincidenza!”. Fino a che, poco a poco, mi sono resa conto che tutte quelle casualità e coincidenze non erano tali e che tutte, proprio tutte, venivano dal Cielo. Il Cielo fa le cose più grandi, nella maniera più semplice e tutti sentiamo quando un sogno è diverso dagli altri.

Non era sufficientemente illustrata negli altri libri l’importanza che la religione ha nella tua vita? Perché hai sentito di dover aggiungere altro?

Olga Bejano: In tutta la mia evoluzione spirituale e religiosa ho detto ciò che mi usciva dal cuore in ogni momento, ma ancora rimane molto nel mio interno.

Adesso finalmente hai portato a termine i tuoi compiti?

Olga Bejano: Questo solo Dio lo sa, anche se il lavoro non mi manca, ma ciò che era più importante l’ho fatto e l’ho capito.

Il rapporto con Dio che hai ora è stato uno dono della tua malattia, o deriva dalla tua esperienza di vicinanza alla morte?

Olga Bejano: Le due cose vanno di pari passo. Per me la malattia non è un regalo. Gli eseri umani sono fatti di materia e di spirito. La materia si può deteriorare per molti motivi e se uno accetta la situazione in modo positivo, può essere un’occasione per maturare e crescere come persona umana e spiritualmente. Dio mi dà un altro tipo di regalo, mettendo nella mia vita una meravigliosa equipe medica per le cure palliative, tantissimi amici che sono sempre disponibili quando ne ho bisogno, la mia famiglia, voi lettori, ecc.

Vorresti dire qualcosa alle tante persone che ti conoscono in tutto il mondo, che ti vogliono bene e che pregano per te ogni giorno anche se non ti hanno visto di persona?

Olga Bejano: Vorrei gridare loro che apprezzino la propria vita, che la sappiano vivere in modo sano, che vivano in pace e che sappiano essere felici con quello che sono e con quello che hanno.

Che imparino ad essere felici e a fare felici anche gli altri. Non si può dare ciò che non si possiede.

Come ti piacerebbe finire questa intervista?

Olga Bejano: Tutti sappiamo che la cosa peggiore di una malattia incurabile è il principio e la fine. Il mio “sprint” finale, per molti motivi, si sta rivelando molto difficile, per questo chiedo preghiere in abbondanza e ai miei lettori sarò sempre grata perché mi avete dato uno stimolo per continuare a vivere al limite dell’impossibile.

[Per vedere il nuovo video di Olga su YouTube: http://www.youtube.com/watch?v=jkbN8llsFzM]

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ZENIT Staff

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