Cuba: sui media cattolici, le autorità promettono maggiore apertura

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LA AVANA, martedì, 26 febbraio 2008 (ZENIT.org).- Il Cardinale Tarcisio Bertone, Segretario di Stato, ha rivelato di aver ricevuto dalle autorità cubane la promessa di una maggiore disponibilità verso le attività dei media cattolici.

“Le autorità mi hanno fatto promesse per maggiori aperture sulla stampa scritta e sulla radio, e in alcune occasioni eccezionali anche in tv”, ha detto questo martedì all’Avana, durante un incontro privato presso la Nunziatura Apostolica con pochi rappresentanti della stampa cattolica cubana (11 pubblicazioni diocesane mensili o bimestrali, una quarantina parrocchiali).

Secondo quanto rivelato dall’agenzia SIR, il porporato ha spiegato: “Si comincia sempre dalle promesse, però speriamo in qualche apertura, perchè niente è impossibile”.

La SIR ha spiegato poi che in questo Paese la stampa cattolica deve affrontare diverse difficoltà, ad esempio, nelle limitazioni alla tiratura di copie, che per le autorità è dovuta alla mancanza di carta.

“E come non ho chiesto direttamente l’amnistia per i detenuti perchè sembrerebbe una interferenza, visto che la Chiesa non impone ma propone – ha precisato il Segretario di Stato vaticano – così non ho chiesto scuole cattoliche ma maggiore spazio nella formazione e nell’educazione, ossia la partecipazione alla cultura. Vediamo cosa succederà “.

E a chi lamentava l’impossibilità di accedere alla piazza della Cattedrale dell’Avana, il 21 febbraio scorso, nonostante i lunghi viaggi dalla provincia, dando così in tv l’immagine di una chiesa con poco popolo, il porporato ha detto: “Questo può essere vero però delego ai Vescovi di occuparsene”.

“Però sappiamo che questo non accade solo alla tv cubana – ha precisato – . Anche i più grandi giornali italiani dicono del Family day che erano 50.000 persone invece erano 1 milione e mezzo, come pure fa la tv di Stato in Italia e Spagna, quando vuole ridurre la visibilità della Chiesa”.

“Durante l’Angelus, ad esempio, non si inquadra mai il popolo ma solo un angolino”, ha aggiunto infine.

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ZENIT Staff

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