Cresce la Chiesa a Cuba

Nel 1990 i cattolici erano il 41,21%; nel 2007, il 59,66%

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di Jesús Colina

CITTA’ DEL VATICANO, giovedì, 21 febbraio 2008 (ZENIT.org).- Nonostante le difficoltà, il numero dei cattolici a Cuba sta aumentando, rivelano fonti statistiche.

L’ultima versione dell’Annuario Statistico Pontificio, del 2007, rivela che nel Paese con più di undici milioni di abitanti il 59,66% è rappresentato da cattolici. Nell’Annuario del 2001 i cattolici erano il 55,26%, in quello del 1990 il 41,21%.

Questa crescita si è verificata dopo l’acuta crisi che la Chiesa aveva sperimentato dopo la rivoluzione comunista. Nominalmente, prima che Fidel Castro arrivasse al potere i cattolici erano l’85%.

Il fatto che negli anni scorsi il Governo abbia ostacolato la concessione di visti a sacerdoti e religiosi stranieri ha fatto di Cuba uno dei Paesi con il più alto numero di cattolici per sacerdote.

Nell’isola ci sono infatti 19.507 cattolici per ogni sacerdote, contro i 2.956 del Togo, i 1.922 della Sierra Leone e i 2.798 del Sudafrica.

Ad ogni modo, negli ultimi anni il numero degli agenti pastorali è aumentato. Nell’Annuario del 2007 si registrano 200 sacerdoti diocesani (169 in quello del 2001), 145 sacerdoti religiosi (134 nel 2001), 60 diaconi permanenti (52 nel 2001), 37 religiosi non sacerdoti (28 nel 2001), 642 religiose (546 nel 2001), 1.800 missionari laici (520 nel 2001).

L’unico dato in controtendenza, secondo le statistiche, è il numero di catechisti: nel 2007 ce n’erano 4.627, mentre nel 2001 erano 5.024. Bisogna ad ogni modo tener conto del fatto che molti dei missionari laici, il cui numero è triplicato, svolgono il compito di catechisti.

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ZENIT Staff

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