Dal 1989 al 2005, ridotti dell’88,5% gli aborti in Croazia

Frutto del lavoro di educazione e formazione della Chiesa cattolica

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Di Antonio Gaspari

STRASBURGO, giovedì, 13 dicembre 2007 (ZENIT.org).- Seppure la legge sulle interruzioni volontarie di gravidanza sia la stessa, dal crollo del comunismo al 2005 gli aborti in Croazia sono diminuiti dell’88,5%.

Marijo Zivkovicc, del Centro per la Famiglia di Zagabria (Croazia), ha spiegato a ZENT che questo risultato “è tutto frutto del lavoro di educazione e formazione al Vangelo della vita promosso dalla Chiesa e dalle associazioni cattoliche”.

Nel 1989, ultimo anno del regime comunista in Croazia, si sono avuti 40.000 aborti, mentre nel 2005 gli aborti sono stati 4600.

Zivkovic ha comparato i dati di due città industriali con popolazioni simili, come Rijeka (330.000 abitanti) e Split (470.000 abitanti), ed ha fatto notare che in quest’ultima si sono registrati un calo nel numero degli aborti, dei divorzi e dei suicidi, una riduzione dell’uso di contraccettivi e una percentuale quasi doppia di famiglie con almeno tre bambini.

In totale controtendenza rispetto ai dati demografici europei, la Croazia dal 1995 ha visto un incremento dell’11% nel numero di giovani sotto i 14 anni; ha sempre più famiglie che mettono al mondo almeno tre figli; ha un basso tasso di divorzi; un bassissimo livello di persone infette dall’AIDS; e un numero ancor più basso di persone che usano il condom.

Secondo il Presidente del Centro per la famiglia croato, gran parte di questo cambiamento culturale è dovuto al lavoro fatto dai cattolici negli anni Settanta e Ottanta, ma soprattutto dopo la caduta del comunismo.

Filmati, volantini, brochure, libri sono stati diffusi in migliaia di copie sotto il comunismo e in milioni dopo la caduta del regime.

Il Centro per la Famiglia ha distribuito dal 1993 quattro milioni e mezzo di brochure con rosari per la vita, inclusi testi e immagini pro vita.

Nonostante la riduzione territoriale, le autorità croate hanno reagito promuovendo un rinnovamento demografico, spiegando che le famiglie stabili e numerose sono un bene per tutto il Paese.

Il Pontefice Giovanni Paolo II ha visitato la Croazia nel 1994, nel 1998 e nel 2003, promuovendo in ogni occasione il Vangelo della vita.

Mario Zivkovic ha sottolineato che insieme all’aiuto internazionale della Pontificia Accademia per la Vita, di Luci sull’Est, dell’Arcidiocesi di Vienna, di Human Life International, di American Life League e della Society per Unborn (Spuc), anche la pubblicistica non cattolica ha condiviso l’indissolubilità del matrimonio, l’amore per i più piccoli fin dal concepimento, la virtù della castità ecc.

Un altro elemento vincente, secondo il Direttore del Centro per la famiglia, è stato “l’utilizzo da parte della Chiesa di un linguaggio non clericale”.

Per dare una idea di come la cultura della vita stia prevalendo in Croazia, Zivkovic ha mostrato a ZENIT la moneta di 25 Kuna (l’equivalente di tre euro) che nel conio del 2000 ha una parte con l’immagine di un bambino in gestazione con tanto di cordone ombelicale.

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ZENIT Staff

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