Cristiani indiani: dalla periferia al centro della fede

Parla il neo Cardinale Oswald Gracias, Arcivescovo di Bombay

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Di Mirko Testa

CITTA’ DEL VATICANO, giovedì, 13 dicembre 2007 (ZENIT.org).- “Spero che i cristiani possano arrivare dalla periferia al centro della loro fede”. E’ l’augurio del Cardinale Oswald Gracias, Arcivescovo di Bombay, per i fedeli dell’India.

Il porporato, che ha ricevuto recentemente la berretta cardinalizia dal Papa, ha parlato a ZENIT della sua missione e del compito del suo Paese, caratterizzato da una ricca eredità religiosa e da una marcata diversità culturale.

“L’India dovrebbe contribuire alla Chiesa universale – ha osservato il Cardinale, che guida anche la Conferenza dei Vescovi Cattolici dell’India –. Ha molto da offrire grazie alla sua spiritualità e alle sue antiche tradizioni”.

La Chiesa cattolica in India comprende il rito latino, che segue la liturgia romana introdotta dai missionari nel XV secolo, e due riti orientali – il siro-malabar e il siro-malankar –, che seguono le tradizioni della Chiesa siriaca e le cui origini risalgono a San Tommaso Apostolo.

La Chiesa in India, ha osservato il porporato 62enne, è una realtà vivente con un’ampia varietà di risorse per l’evangelizzazione e “altre Chiese di tutto il mondo possono essere arricchite dalla filosofia e dal pensiero indiani”.

“L’abilità di dialogare, di capire e di apprezzare altre fedi e religioni, l’abilità di raccontare la storia di Gesù in una società multireligiosa e multiculturale è qualcosa di unico in India”.

Riguardo alla sua vocazione e al suo compito per il futuro, il neo-Cardinale ha sottolineato la chiamata a “rendere la religione rilevante” e a “fare della comunità un luogo in cui sperimentare ed esprimere amore”.

[Traduzione di Roberta Sciamplicotti]

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ZENIT Staff

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