Con l'Immacolata inizia la "nuova creazione"

Il Cardinal Caffarra spiega che la vita va scoperta e non inventata

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Di Antonio Gaspari

BOLOGNA, domenica, 9 dicembre 2007 (ZENIT.org).- “La gloria, la bellezza che la creazione aveva perduto nella disobbedienza di Eva, oggi le ritrova in Maria: più luminose, più pure, più grandi”.

Queste le parole che il Cardinale Carlo Caffarra ha pronunciato a conclusione dell’omelia della celebrazione dell’8 dicembre, Solennità dell’Immacolata Concezione della Beata Vergine Maria, nella Basilica di San Petronio a Bologna.

L’Arcivescovo di Bologna ha spiegato la rivelazione del grande progetto di Dio circa la persona umana, il rifiuto da parte dell’uomo di questo disegno e la figura di Maria che col suo atto di fede pone l’origine della realizzazione storica del progetto divino.

Secondo il porporato, Dio “ci ha scelti prima della creazione del mondo, per essere santi ed immacolati al suo cospetto nella carità”.

“Caso, materia, evoluzione – ha precisato il Cardinal Caffarra – non sono l’ultima spiegazione; ma è un atto di amore a donarci l’esistenza e a predestinarci”.

Per questo motivo, ha continuato l’Arcivescovo, “nessuno di noi deve ‘inventare’ il senso della sua vita; deve solo ‘scoprirlo’, poiché esso – il senso – è già stato dato ed inscritto nell’esistenza di ognuno”.

“Il progetto divino è affidato al rischio della libertà umana”, ha precisato, e come è accaduto ad Adamo ed Eva “il peccato nella sua originaria realtà è un atto di libertà: è la decisione di realizzare se stessi, di vivere la propria vita allontanandosi dal progetto di Dio; di esistere fuori della verità di Dio che ci crea in Cristo”.

Per l’Arcivescovo, “la pagina biblica narra quindi l’inizio di un universo sbagliato perché costretto dalla decisione dell’uomo di porsi fuori del progetto di Dio. Si comincia a delineare un universo del quale l’uomo vuole essere l’unico costruttore, senza nessun altro fondamento che non sia la libertà dell’uomo”.

Un universo senza Dio è “mostrato da quel deficit grave di speranza che tanto affatica persone e cose”, sostiene il Cardinale.

Nel corso dell’omelia, il porporato ha spiegato che “di fronte alla costruzione dell’anti-universo da parte dell’uomo, Dio non si rassegna e non si ritira”, ed è con “l’immacolato concepimento, in Maria” che “si spezza la catena delle generazioni umane veicolo di ingiustizia, ed entra la grazia e la vita divina”.

Il Cardinal Caffarra ha affermato che con Maria “la libertà umana” è “finalmente liberata dalla follia di costruire un mondo senza Dio”, perché “Maria è libera nell’obbedienza della fede” e perché “la pienezza della libertà consiste nel dono totale che la creatura fa di sé al Signore”.

Nel pomeriggio, nel corso dell’omaggio floreale alla statua della Madonna Immacolata – la tradizionale ‘Fiorita’ -, l’Arcivescovo di Bologna ha recitato nella chiesa di S. Francesco insieme ai fedeli e con la partecipazione dei Vigili del fuoco, delle autorità civili e militari, delle associazioni cattoliche, delle parrocchie e di enti cittadini questapreghiera:

“Tutta bella sei, o Maria, e senza macchia originale. Ci uniamo oggi a tutta la Chiesa per salutarti con queste parole.

La tua bellezza è lo splendore della tua santità. Contemplando Te scopriamo la nostra vocazione, il nostro destino: essere santi ed immacolati nella carità.

Tu avvocata dei peccatori: prega per noi il Signore nostro Gesù Cristo.

La tua bellezza non ci allontana, ma ci attrae: Tu sei Colei che ci difende nel grande processo che il mondo, la nostra civiltà sta intentando contro il tuo Figlio.

Difendici da chi ci vuole persuadere di scendere dal trono della nostra dignità di persone: da chi ci vuole esiliare dalla verità di noi stessi.

Difendi i nostri ragazzi dal vuoto dell’educazione, che può insidiare le nostre famiglie e le nostre scuole.

Difendi i nostri giovani dall’inganno di chi vende loro morte sotto forma di evasione, e spegne in loro la gioia di vivere.

Difendi i poveri, gli emarginati, gli ultimi dal nostro oblio, dalla nostra trascuratezza, dalla nostra estraneità.

Difendi i nostri ammalati dalla tirannia dei bilanci, e dalla burocrazia.

Avvocata nostra, rivolgi a noi; rivolgi alla nostra città i tuoi occhi misericordiosi: o clemente, o pia, o dolce Vergine Maria”.

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ZENIT Staff

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