Chiusa la cattedrale di Città del Messico, in seguito a un attacco politico

Domenica, i sostenitori di López Obrador hanno fatto irruzione minacciando i fedeli

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CITTA’ DEL MESSICO, lunedì, 19 novembre 2007 (ZENIT.org).- Con una misura senza precedenti nella storia moderna del Messico, la Cattedrale Metropolitana di Città del Messico ha deciso questa domenica di chiudere le porte finché il Governo federale e il Governo della capitale della Repubblica non garantiranno la sicurezza dei fedeli e dei sacerdoti in quella che è la sede arcivescovile primaziale del Paese.

La decisione è stata presa questa domenica pomeriggio dal presidente del Collegio degli Avvocati Cattolici del Messico e procuratore legale della Cattedrale Metropolitana, Armando Martínez, dopo i disordini provocati da simpatizzanti del candidato che ha perso le elezioni del 2006, Andrés Manuel López Obrador, membro del partito di sinistra, il Partito della Rivoluzione Democratica (PRD).

Durante la celebrazione eucaristica di domenica a mezzogiorno, più di cento sostenitori di López Obrador hanno fatto irruzione della Cattedrale, minacciando i fedeli, i sacerdoti e il Cardinale Rivera Carrera.

Hanno agito così di fronte a quella che hanno definito la “provocazione” delle campane della chiesa che chiamavano alla Messa mentre nella piazza si stava svolgendo una manifestazione in cui parlava López Obrador (che si è autonominato “Presidente legittimo” del Messico).

“Sono atti di terrore che non dobbiamo permettere, soprattutto perché si mette a rischio la sicurezza dei fedeli, del Cardinale, dei Vescovi e delle altre persone che assistono alla liturgia”, ha spiegato Martínez, che ha annunciato la sua intenzione di presentare una denuncia per l’accaduto presso la Procura Generale della Repubblica (PGR).

Il presidente degli avvocati cattolici ha chiesto garanzie per la celebrazione della Messa nella Cattedrale Metropolitana perché, ha detto, “la libertà di culto è garantita dalla Costituzione” messicana.

In seguito ha accusato il PRD, il Governo della capitale, di difendere e di agire senza fermezza di fronte ai violenti che hanno ripetutamente molestato il Cardinale Rivera Carrera e i fedeli che assistono alle celebrazioni liturgiche, soprattutto quelle domenicali.

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ZENIT Staff

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