CITTA’ DEL VATICANO, lunedì, 12 novembre 2007 (ZENIT.org).- E’ sempre più necessario formare personale sanitario in grado di accompagnare gli anziani malati nella tappa più importante della vita, afferma il Cardinale Javier Lozano Barragán, presidente del Pontificio Consiglio per la Pastorale della Salute.
Così ha detto il porporato, in un’intervista concessa a “L’Osservatore Romano” (9 novembre 2007), nel presentare la XXII Conferenza Internazionale organizzata dal suo dicastero e dedicata al tema “La pastorale nelle cure degli anziani malati”, i cui lavori si svolgeranno nell’Aula nuova del Sinodo, in Vaticano, dal 15 al 17 novembre prossimo.
“In un mondo secolarista – ha spiegato – si pensa che queste malattie siano solo malattie di fine vita e da considerare proprio come fenomeno da accettare in quanto l’individuo è ormai quasi come una cosa da scartare, da buttar via”.
Tuttavia, ha aggiunto, i più di 300 milioni di persone nel mondo con 65 anni d’età costituiscono un fattore di attenzione per la pastorale sanitaria.
“Una tale visione per noi cristiani, per la Chiesa è assolutamente inaccettabile – ha commentato –. Si tratta di un momento tra i più importanti della vita proprio perché l’uomo si accinge a restituirla a Dio che ce l’ha donata. Dunque è la tappa forse più importante di una vita che giunge a compimento”.
Ciò che fa da sfondo all’azione pastorale del suo dicastero, ha spiegato il porporato, è il concetto di “perseveranza finale come dono di Dio”, che spinge “a proporre al mondo una riflessione proprio sull’anziano malato, vicino cioè alla tappa finale della sua esistenza”.
In seguito, parlando dei problemi pratici che si pongono in questo ambito, ha accennato ai casi in cui ci si trova di fronte a malati che non sono in grado di capire se la cura offerta sia proporzionata o meno.
A questo proposito, il presidente del Pontificio Consiglio per la Pastorale della Salute ha detto che sarebbe “auspicabile il concorso di un insieme di persone in grado di valutare le diverse situazioni”.
A suo avviso, occorrerebbe “la valutazione, caso per caso, fatta da persone che abbiano la necessaria preparazione etica, morale, affettiva, scientifica, economica ecc. […] se la cura è proporzionata o sproporzionata”.
Tra le diverse iniziative in favore degli anziani malati, il porporato ha menzionato la nascita di hospice, “nei quali si accompagna il morente al suo traguardo finale, evitandogli la sofferenza”.
“Ecco, il concetto dell’accompagnare è una parte fondamentale della pastorale sanitaria”, ha spiegato.
Uno degli obiettivi che si pone questa Conferenza Internazionale sarà infatti proprio quello di “formare una categoria sanitaria che sia in grado di accompagnare le persone nella tappa più importante della vita”, ha continuato.
Al Cardinale Lozano Barragán spetterà il compito di tenere la relazione introduttiva sul tema “La sollecitudine pastorale della Chiesa verso i malati anziani”.
I lavori della conferenza si articoleranno, come ormai consuetudine, in tre parti: la realtà delle principali malattie che colpiscono gli anziani; l’illuminazione di queste cure alla luce degli insegnamenti del Vangelo, dei Padri della Chiesa, della storia della Chiesa, della riflessione teologica e attraverso un approccio interreligioso; infine, le azioni concrete da seguire dal punto di vista pastorale.
La prima sessione, moderata dalla dottoressa An Verlinde, membro del Pontificio Consiglio per la Pastorale della Salute, sarà incentrata sulle relazioni del professor Peter Crome (“Storia della cura dei malati anziani”), presidente della Società inglese di Geriatria, e del professor Antonio Golini (“Demografia della popolazione anziana nel mondo”), docente di demografia all’Università “La Sapienza” di Roma.
L’attenzione verrà posta sulle cause all’origine delle malattie negli anziani dal punto di vista “personale” (comportamento umano, stile di vita, alimentazione, allungamento dell’aspettativa di vita), “tecnologico e scientifico” (cambio tecnologico, cambio industriale, nuovi farmaci, scienze gerontologiche), “politico e sociale” (cambio politico, legislazioni, sistema sanitario ed anzianità, pensioni, ruolo familiare, tempo libero) ed “ecologico” (cambio ecologico e anzianità, inquinamento delle acque, inquinamento dell’ambiente).
Nella seconda fase saranno proposte alcune riflessioni sugli scritti dei Padri della Chiesa sulla cura dovuta agli anziani con le relazioni del prof. Hans-Winfried Jüngling, S.J. – Docente emerito dell’Antico Testamento alla Facoltà di Teologia di Sankt-Georgen, a Francoforte – e del prof. Gabriele Marasco – Docente di Storia Romana presso l’Università degli Studi “la Tuscia”; e, più in generale su quanto ha fatto in questo senso la Chiesa sino ad oggi, con i contributi del professor Angelo Capparoni – presidente dell’Accademia di Storia dell’Arte Sanitaria – e di padre Wojciech Giertych, O.P., Teologo della Casa Pontificia.
La seconda giornata sarà incentrata sull’esperienza vissuta all’interno della comunità cattolica, cui farà seguito l’esposizione di esperienze simili vissute nel contesto dell’ebraismo, dell’islam, dell’induismo e del buddismo.
La terza e ultima fase sarà dedicata invece all’aspetto organizzativo da proporre dal punto di vista religioso, biomedico, socio-politico, familiare. Alcune indicazioni verranno da quanti hanno già avviato iniziative e promosso diverse forme di collaborazione tra le varie componenti ecclesiali in campo.
[Per ulteriori informazioni, http://www.healthpastoral.org/text.php?cid=442&sec=3&docid=134〈=it]