Cardinal Caffarra: la Chiesa deve guidare verso la pienezza dell'umanità

In una lezione magistrale all’Istituto “Veritatis Splendor”

Print Friendly, PDF & Email
Share this Entry

Di Mirko Testa

BOLOGNA, mercoledì, 24 ottobre 2007 (ZENIT.org).- Per compiere il suo mandato salvifico la Chiesa deve guidare ciascuna persona verso la pienezza della sua umanità, sostiene il Cardinale Carlo Caffarra, Arcivescovo di Bologna.

Lo ha affermato venerdì 19 ottobre presso l’Istituto Veritatis Splendor di Bologna, tenendo una lezione magistrale sul tema “La ragione, una figlia cara alla Chiesa. Ad un anno dal discorso di Benedetto XVI al Convegno nazionale della Chiesa italiana a Verona”.

Il porporato ha affrontato il tema della condizione spirituale odierna della persona umana in Occidente.

“L’uomo è diventato ‘la questione’ centrale per l’uomo”, ha osservato.

“Una questione che si propone con due interrogativi: il primo circa ‘la verità dell’uomo’ [che cosa è l’uomo]; il secondo circa ‘il senso della vita dell’uomo’ [perché c’è l’uomo] – ha spiegato –. Verità e senso sono le due fondamentali articolazioni della questione antropologica”.

Circa la domanda sul senso della vita umana, la proposta cristiana “inizia dicendo all’uomo che il senso della vita è un fatto già accaduto; è una presenza che sta accadendo ora”.

L’avvenimento di cui si parla, ha ricordato l’Arcivescovo di Bologna, “è la risurrezione di Gesù, un fatto avvenuto nella storia, di cui gli Apostoli sono stati testimoni e non certo creatori”.

“È un fatto che accade anche ora, una Presenza, nel senso preciso che la risurrezione di Gesù ha inaugurato una nuova dimensione della vita e della realtà, dalla quale emerge un mondo nuovo, che penetra continuamente nel nostro mondo, lo trasforma e lo attira a sé”.

L’altra grande articolazione della proposta cristiana, ha osservato il Cardinale, “è quella propriamente ecclesiale; coerente colla prima, quella propriamente cristologica”.

“Possiamo vedere e comprendere questa coerenza chiedendoci: ‘come, su quali basi, far risuonare oggi il grande “sì” detto da Dio nel Risorto? Come render visibile il grande “sì” della fede?’ È questo forse lo snodo fondamentale per capire il discorso di Verona e, penso, tutto il magistero di Benedetto XVI”.

La risposta a quelle domande in precedenza era quella per cui “la Chiesa rende visibile il grande ‘sì’ di Dio predicando il Vangelo, celebrando i santi Misteri, testimoniando la carità”.

Oggi, ha sottolineato il Cardinal Caffarra, c’è una “novità”, che consiste “nell’aver messo in luce che l’evento del senso donato deve essere detto [annunciato], celebrato, testimoniato dentro ai grandi ambiti fondamentali nei quali si articola l’esperienza umana”.

“Se la Risurrezione di Gesù è stato il dono definitivo del senso fatto all’uomo, se essa è Presenza sempre attuale, il suo annuncio esige allora di essere detto in modo tale che sia la risposta alle fondamentali domande dell’uomo: domanda di amore, di rapporti sociali veri e buoni, di lavoro non alienante”.

“È infatti nel tentativo di dare una risposta a queste domande che l’uomo costruisce la sua vita”, ha commentato.

“Il ‘grande sì’ che in Gesù Cristo Dio ha detto all’uomo, alla sua vita e all’amore, alla nostra libertà e alla nostra intelligenza, costituisce il paradigma fondamentale dell’evangelizzazione e dell’intera attività pastorale secondo Benedetto XVI”.

Per la Chiesa, non c’è che una via di compiere il suo mandato salvifico: “Guidare quotidianamente la persona umana verso quella pienezza di essere di cui l’uomo sente il desiderio più forte di ogni teoria in contrario, mostrandone la possibilità e la bellezza nell’incontro con Cristo”.

“E questo è precisamente l’atto educativo – ha ricordato –: accompagnare la persona verso la pienezza della sua umanità”.

L’uomo, ha concluso, raggiunge la beatitudine quando “sapendo queste cose, cioè che Dio ha tanto amato l’uomo fino a lavargli i piedi, le mette in pratica, cioè vive nella misura della carità”.

L’incontro è stato promosso dall’Istituto Veritatis Splendor e dal Centro Culturale Enrico Manfredini, e ha segnato l’avvio delle attività dell’Istituto per quanto riguarda il nuovo settore di ricerca e formazione “Fides e Ratio”.

Questo settore proporrà nel corso dell’anno 2007-2008 varie attività, come presentazione di libri, gruppi liberi di studio, seminari aperti a docenti e studenti universitari. E’ inoltre prevista l’organizzazione di un Convegno di studi a dieci anni dall’Enciclica di Giovanni Paolo II “Fides et Ratio”.

Print Friendly, PDF & Email
Share this Entry

ZENIT Staff

Sostieni ZENIT

Se questo articolo ti è piaciuto puoi aiutare ZENIT a crescere con una donazione