Nella sua lettera, il porporato afferma di aver preso questa decisione con “grande tristezza”, ma sulla base del fatto che la nuova posizione di Amnesty la pone “in contraddizione con il fondamentale diritto alla vita umana”.
Il Cardinale si è unito ad Amnesty International più di 40 anni fa, quando era ancora studente, e l’ha sostenuta per decenni.
“La recente decisione del Consiglio Internazionale di Amnesty International di ‘Sostenere la depenalizzazione dell’aborto e difendere l’accesso delle donne all’aborto’ mi costretto a riconsiderare la mia appartenenza a questa nobile organizzazione”, scrive il Cardinal O’Brien nel suo messaggio, ricevuto da ZENIT.
“Durante tutto il mio ministero sacerdotale e più recentemente come Arcivescovo e Cardinale ho mostrato, insieme alla mia Chiesa, il desiderio di difendere la vita in tutti i suoi aspetti”, ha aggiunto.
“Negli ultimi anni ho parlato in modo deciso su questioni pro-vita, incluso il nostro dovere di assicurare la vita ai più poveri dei poveri del mondo”.
“Ancor più di recente ho parlato decisamente contro l’aborto in occasione del 40° anniversario dell’Abortion Act” (cfr. ZENIT, 17 giugno 2007).
Il porporato ha ricordato le parole del Cardinale Renato Martino, Presidente del Pontificio Consiglio della Giustizia e della Pace, per il quale Amnesty International ha “tradito la sua missione” abbandonando la sua tradizionale politica neutrale in materia di aborto.
Il Cardinal O’Brien ha quindi espresso solidarietà al Vescovo Michael Evans di East Anglia, attivo membro di Amnesty per 31 anni, che ha annunciato recentemente la sua decisione di dimettersi da membro dell’organizzazione.
Secondo il Vescovo Evans, la recente decisione di Amnesty rende molto difficile per i cattolici rimanere suoi membri o sostenerla economicamente. “Questa deplorevole decisione – ha detto il Vescovo di East Anglia – dividerà quasi sicuramente i membri di Amnesty, minando il suo lavoro fondamentale”. D’altra parte, ha aggiunto, “tra tutti i diritti umani, quello alla vita è fondamentale”.
Il Cardinal O’Brien ha anche ricordato come Amnesty International abbia criticato il Vaticano per la sua posizione contro l’aborto e abbia descritto nel 2005 il rifiuto da parte dell’America di pagare per aborti all’estero come “un tentativo di soffocare l’evoluzione della struttura dei diritti umani”.
“Il più fondamentale di tutti i diritti umani, quello alla vita, è riconosciuto dalla Dichiarazione Universale dei Diritti dell’Uomo del 1948”, ha ricordato il porporato scozzese. “Purtroppo ora Amnesty International sembra volersi mettere in prima linea per una campagna per un ‘diritto’ universale all’aborto contro il diritto fondamentale alla vita umana”.
Per il Cardinale rassegnare le dimissioni da membro di Amnesty è “una questione di coscienza”.
O’Brien ha quindi suggerito a chi abbandonerà Amnesty di far pervenire il proprio contributo ad agenzie che “sostengono davvero il diritto alla vita di ogni essere umano”.
“Siamo tutti membri dell’unica famiglia umana e dobbiamo difendere i bambini non nati”, che dal momento del concepimento ricevono “il dono della vita da Dio Onnipotente”, ha concluso.