Discorso di Sua Beatitudine Chrysostomos II al Papa

CITTA’ DEL VATICANO, domenica, 17 giugno 2007 (ZENIT.org).- Pubblichiamo il discorso pronunciato da Sua beatitudine Chrysostomos II, Arcivescovo di Nuova Giustiniana e di tutta Cipro, in occasione dell’udienza con Benedetto XVI questo sabato.

Share this Entry

* * *

A quanti sono in Roma amati da Dio e santi per vocazione, grazia a voi e pace da Dio, Padre nostro, e dal Signore Gesù Cristo” (Rom. 1, 7)

Vostra Santità, Papa dell’ Antica Roma
e Vescovo della Cattedra storica del Beato Apostolo Pietro,

la grazia dello Spirito Santo e il nostro dovere di Arcivescovo – Primate della Santissima Chiesa – martire del Santo Apostolo Barnaba per l’unità e la pace tra le nostre Chiese Apostoliche, hanno condotto oggi qui i nostri passi, insieme con il nostro reverendo seguito, al luogo del martirio dei Corifei degli Apostoli Pietro e Paolo, al santuario delle Catacombe dei martiri della nostra santa fede comune, per incontrare Ella, colui tra i Vescovi che possiede il primato d’onore della Cristianità indivisa, per darLe il bacio fraterno della pace e, dopo secoli di cammino non fraterno, costruire di nuovo ponti di riconciliazione, collaborazione e amore!

Si tratta della terza volta che ci incontriamo dopo le indimenticabili esequie del Vostro amato predecessore Papa Giovanni Paolo II, di beata memoria, e la cerimonia rallegrante della Vostra intronizzazione su questo Trono Apostolico, verso il quale aspira tutta l’Ecumene Cristiana con grandi speranze aspettando che colui che lo presiede, il teologo sapiente, l’instancabile pastore e il dinamico leader ecclesiastico, faccia dei gesti di dialogo, riappacificazione, riavvicinamento e amore.

Grande è l’importanza in questa direzione dello sviluppo del dialogo teologico ufficiale tra la Chiesa Cattolica e la Chiesa Ortodossa, al quale la nostra Chiesa Apostolica di Cipro partecipa con responsabilità e coerenza. Forse i nostri occhi non potranno vedere la tanto desiderata unità della Chiesa, con la grazia però dello Spirito Santo avremo fatto anche noi il nostro dovere nel tempo e nello spazio come pacificatori e quali veri fratelli “ut omnes unum sint“.

Inoltre, è nostra convinzione personale che come l’allontanamento e lo scisma tra le nostre Chiese sorelle fu compiuto durante il passaggio di tanti secoli di accumulati malintesi, cosi anche la loro riunificazione e il ristabilimento della mutua fiducia e del vero amore tra di loro avrà bisogno di tempo, pazienza e sacrifici, che però con il senso della nostra grande responsabilità assumiamo l’incarico di portare a termine “in verità e carità” sotto l’infallibile guida dello Spirito vivificante di Dio.

Il nostro incontro odierno avviene in modo fausto alla vigilia del 35° anno dall’inizio dei rapporti diplomatici ufficiali tra Santa Sede e Repubblica di Cipro. Infatti, il 1973, dopo l’incontro dell’Etnarca Arcivescovo Macario III con Papa Paolo VI a Castelgandolfo, la rappresentanza delle due parti fu affidata rispettivamente all’allora Arcivescovo titolare di Mauriana Mons. Pio Laghi, Delegato Apostolico in Gerusalemme e Palestina, l’attuale Cardinale, e all’allora Ambasciatore a Parigi Signor Polys Modinòs. Mi sia permesso qui, Santità, di menzionare il primo Ambasciatore di Cipro presso la Santa Sede residente a Roma, Sua Eccellenza il Signor Georgios Poulides, il nostro caro amico e ringraziarlo di tutto cuore per la devozione, il rispetto e il suo amore verso la Chiesa e la sua opera importante e indispensabile.

Durante gli ultimi decenni dopo il Concilio Vaticano II alcuni nostri teologi ciprioti, chierici e laici, hanno conseguito degli studi post lauream in diverse Università Pontificie con borse di studio del Pontificio Consiglio per la Promozione dell’ Unità dei Cristiani. Desideriamo, quindi, esprimerLe i nostri ringraziamenti e la nostra intenzione di offrire anche da parte nostra, come minimo antidoron di gratitudine, delle borse di studio estive a Cipro per teologi cattolici che sono interessati ad imparare il greco moderno assieme alle ricchezze liturgiche della Chiesa Ortodossa da vicino, per contribuire un giorno anch’essi, a loro turno, alla visione della Chiesa unita.

Recentemente, Sua Eccellenza il Presidente della Repubblica di Cipro, Signor Tassos Papadopoulos ha affermato molto agilmente: “Cipro è stata sempre Europa, ancor prima dell’istituzione dell’Europa. Con il suo ingresso nell’ U.E. Cipro è ritornata a casa sua“.

Tuttavia, questa nostra Casa comune, l’Europa, la culla della civiltà occidentale, la sede gloriosa dello spirito cristiano, la madre dei santi e dei missionari, sta attraversando un periodo di crisi e di disorientamento, di ateismo e di dubbio, di secolarizzazione e di decadenza. La società e l’uomo del nostro tempo ha sete e cerca. Ha dei valori e dei principi, tradizioni e abitudini che furono create nella luce del Vangelo e sotto la guida saggia dei Padri della Chiesa e delle altre personalità ecclesiastiche, ma non può riconoscere la presenza di Cristo e la forza del suo messaggio soteriologico. Rifiuta l’importanza fondamentale delle radici cristiane dell’Europa: è l’ora della Chiesa e della nuova evangelizzazione, l’ora della missione ad intra! Senza però la collaborazione delle Chiese d’Europa e la nostra comune testimonianza cristiana di certo poche cose possono avere un esito positivo e tanti sforzi isolati delle diverse Chiese e Confessioni Cristiane sono, purtroppo, condannati al fallimento. Il nostro tempo globalizzato invece di influire positivamente sul convinto europeo cristiano, sembra rifiutare l’ecumenicità storica del messaggio cristiano ed emarginare la sua dinamica e la sua efficacia. La secolarizzazione, l’eudemonismo, la deificazione della tecnologia e della scienza atea disorientano il nostro prossimo e lo conducono inevitabilmente ad una disperazione esistenziale. Angoscioso si sente il suo grido: “Signore da chi andremo?” (Gv 6, 68)

Quale è allora la nostra responsabilità quali padri spirituali? Quale è la nostra cura spirituale di fronte alla nostra gioventù? Riusciremo finalmente a proteggere la sacra istituzione della famiglia? La sacralità della persona umana, indifesa ormai davanti alla ricerca medica, all’aborto, all’eutanasia? L’unicità del creato di Dio che ci circonda e rischia di essere distrutta irreparabilmente a causa nostra?

La via Ortodossa passa attraverso la spiritualità, l’ascesi, il digiuno, lo studio dei testi dei Padri della Chiesa ispirati da Dio, il senso del sacro e soprattutto la Divina Eucaristia: queste sono le nostre armi spirituali e desideriamo lottare insieme con la Chiesa sorella di Roma per trasformare la società europea che è antropocentrica in una società Cristocentrica, con rispetto verso i nostri fratelli delle altre religioni, gli immigrati, i poveri, i profughi e i deboli della Terra.

La nostra presenza odierna qui, Santità, è un appello a Lei, il Papa proveniente da un paese amico, traumatizzato dalla divisione per decenni, come il nostro, ma grazie a Dio riunificato. Perciò solo Lei può comprendere i sentimenti del nostro dolore! La nostra Patria e Vostra Sorella, la Chiesa Apostolica di Cipro, soffre, ma anche resiste dignitosamente con l’intercessione dei suoi santi e particolarmente con la protezione del suo fondatore, il beato Apostolo Barnaba. Diritti umani vengono calpestati, monumenti vengono distrutti, opere del nostro patrimonio spirituale diventano oggetto di commercio internazionale e la divisione dell’ultima capitale europea, Nicosia, sembra perpetuarsi in eterno. Chi sentirà il nostro giusto lamento e innalzerà voce di protesta verso i potenti della Terra che sfruttano il nome di Cristo, fanno però i sordi alla legge dell’amore?

Santità,

chiediamo il Suo sostegno tramite l’invincibile arma della preghiera fraterna, ma anche tramite il suo grido paterno per la difesa dei diritti imprescrittibili dell’ Antica e Apostolica Chiesa Sorella di Cipro, questo crocevia dei popoli, delle religioni, delle lingue e delle civiltà del Mediterraneo e del Medio Oriente.

La vogliamo accanto a noi! Tramite noi il Santo Apostolo Barnaba invita suo fratello maggiore, il Beato Apostolo Pietro, a visitare per la prima volta la sua umil
e casa, ad esserne ospitato, a sentirla come sua propria casa, a benedirla! La aspettiamo, Santità, quale Vescovo della Sede Romana che presiede alla carità, nella Cipro del dialogo, della democrazia, della dignità, della fede, del monachesimo, dell’ospitalità, dei monumenti e delle opere d’arte! Si degni di venire e ci dia l’occasione di ricambiare la Vostra fraterna ospitalità di questi splendidi giorni che abbiamo vissuto nella Città Eterna!

Santità,

con le intercessioni dei Santi Apostoli Pietro e Paolo, Patroni della Diocesi di Roma, del Santo Apostolo Barnaba, Fondatore della Chiesa di Cipro, e dei Santi Greci Isapostoli Cirillo e Metodio, Compatroni d’Europa, Le auguriamo dal profondo del cuore salute, lunga vita e l’illuminazione dello Spirito Santo per il felice compimento della Sua alta missione come Pontefice-costruttore di ponti fra popoli, religioni e culture. “Il Dio della speranza vi riempia di ogni gioia e pace nella fede, perché abbondiate nella speranza per la virtù dello Spirito Santo” (Rm 15, 13).

[Traduzione dall’originale in greco diffusa dalla Santa Sede;
© Copyright 2007 – Libreria Editrice Vaticana]

Share this Entry

ZENIT Staff

Sostieni ZENIT

Se questo articolo ti è piaciuto puoi aiutare ZENIT a crescere con una donazione