Lo ha affermato il 9 giugno ricevendo in udienza i Vescovi della Conferenza Episcopale Regionale del Nordafrica (CERNA), che comprende Marocco, Algeria, Tunisia e Libia, al termine della loro visita quinquennale “ad limina Apostolorum” al Papa e ai suoi collaboratori della Curia Romana.
Si tratta di Paesi in cui piccole comunità cattoliche vivono tra maggioranze di musulmani.
“Abbiamo assolutamente bisogno d’un dialogo autentico tra le religioni e tra le culture, un dialogo in grado di aiutarci a superare insieme tutte le tensioni in uno spirito di proficua intesa”, ha confermato il Papa.
Il Pontefice ha manifestato la propria gioia “nel constatare che, mediante iniziative di dialogo e luoghi di incontro, come i centri di studio e le biblioteche, siete risolutamente impegnati nello sviluppo e nell’approfondimento dei rapporti di stima e di rispetto esistenti fra cristiani e musulmani, al fine di promuovere la riconciliazione, la giustizia e la pace”.
Secondo il Vescovo di Roma, “nella condivisione della vita quotidiana cristiani e musulmani possono trovare la base principale per una migliore conoscenza reciproca”.
“Attraverso una partecipazione fraterna alle gioie e ai dolori gli uni degli altri, in particolare nei momenti più significativi dell’esistenza, e anche attraverso molteplici collaborazioni negli ambiti della salute, dell’educazione, della cultura, o nel servizio ai più umili, mostrate un’autentica solidarietà, che rafforza i vincoli di fiducia e di amicizia fra le persone, le famiglie e le comunità”.
Il Papa ha presentato ai cattolici dell’Africa del Nord l’esempio del beato Charles de Foucauld (1858-1916), evangelizzatore dei tuareg, assassinato nel Sahara, dal cui carisma sono nate dieci congregazioni religiose e otto associazioni di vita spirituale.
“Che i cristiani dei vostri Paesi siano testimoni credibili della fraternità universale che Cristo ha insegnato ai suoi discepoli!”, ha auspicato il Papa rivolgendosi ai presuli.