Dio: pace o dominio? Risponde un programma su RAIUNO

ROMA, lunedì, 11 giugno 2007 (ZENIT.org).- Dio è amore o odio? Perché permette che accadano nel mondo tante tragedie? A queste e altre domande cerca di rispondere un documentario televisivo intitolato “Dio: pace o dominio”.

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Il programma, realizzato per RAIUNO con la supervisione editoriale di monsignor Mauro Piacenza, conta sulla collaborazione editoriale di don Nicola Bux, padre Massimo Cenci e don Salvatore Vitello; i testi e la regia sono di Luca De Mata, Direttore dell’agenzia “Fides”.

“Dio: pace o dominio” andrà in onda dal 12 giugno in seconda serata per cinque martedì.

Il programma è stato girato in tre anni di viaggio per il mondo: tre anni per documentare la convivenza tra le religioni e le culture dei popoli attraverso situazioni, ambienti, opinioni e realtà irraggiungibili, sconosciute o a volte manipolate le une contro le altre, spesso a loro insaputa, ricorda l’agenzia “Fides”.

Per la prima volta sono state raccolte 88 testimonianze delle maggiori tradizioni religiose: cristiana, musulmana, induista, animista, buddista, taoista, giainista e baha’i.

Si tratta di un’occasione unica per mettere a fuoco il delicato tema del dialogo interreligioso e quello, estremamente attuale, del rapporto tra il cristianesimo e le altre tradizioni religiose.

Il programma consiste in cinque ore “di diversità” perché nessuno veda nell’altro il “nemico” e non pretenda di assimilarlo alla propria cultura.

La prima puntata è intitolata “Dio, in nome di …”. In essa intervengono esponenti importanti di diverse religioni, credo e fedi.

“La parola Iddio è la più bella parola che ci sia”, testimonia lo sceicco Ihsan Baadarani di Damasco (Siria).

“I terroristi fondamentalisti – spiega dal canto suo un monaco buddistia thailandese, il venerabile Prayom-Konlayano – sono degli infedeli, dicono di avere una Fede ma sono senza una Fede reale, gente che di per sé non ha religione e mette se stessa, la propria persona, al centro della propria Fede. Quello che fanno è un atto di superbia”.

A questo proposito Amos Luzzatto, Presidente dell’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane, sostiene che “il fondamentalismo richiede una Fede cieca e una delega totale a uno che ti dice vai e fai questo o quest’altro, che ti dice di fare cose talmente impegnative per non dire orribili che non le faresti se non te l’avesse comandato lui”.

“Se invece di questo si ha la capacità di ragionare, di soppesare i fatti, e di ispirarsi sempre a quei principi di rispetto di convivenza e di difesa dei diritti umani io credo che tutti saremo in grado di combattere contro il fondamentalismo”, osserva.

“Dio: pace o dominio” è quindi un viaggio nelle religioni, alla ricerca di tutte quelle risposte che ogni abitante della terra oggi si pone.

Il mondo, si sostiene, può essere cambiato solo se ogni uomo, nel suo piccolo, comincia a cambiare se stesso, il suo cuore.

E’ quanto afferma la Madre Badessa di Rosano (Pontassieve), per la quale la capacità di perdono e d’amore può venire nel cuore di ogni singolo uomo soltanto se si assimilano e si fanno propri “gli insegnamenti del Vangelo”.

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ZENIT Staff

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