Nel corso dell’Assemblea, sul tema “Fragilità umana e sentieri di speranza”, è stato approvato il Bilancio al 31/12/2006 della Consulta Nazionale Antiusura “Giovanni Paolo II” o.n.l.u.s.
Come ricorda un comunicato stampa, dopo la lettura del messaggio del presidente della Conferenza Episcopale Italiana, monsignor Angelo Bagnasco, che ha riconosciuto la Consulta come Associazione “ricca di spirito coraggioso e dinamico nell’agire a favore di coloro che sono colpiti dall’usura”, i lavori sono stati aperti dal Sottosegretario agli Interni Ettore Rosato.
Rosato ha rilevato come il “lavoro in rete” delle Fondazioni Antiusura che agiscono su tutto il territorio nazionale e che si riconoscono nella Consulta Nazionale Antiusura permetta “un dialogo concreto con tutte le Istituzioni perché favorisce incontri di cultura preventiva sull’uso responsabile del denaro, il dialogo con gli istituti bancari, con le forze di polizia, con gli amministratori locali”, “fornendo un prezioso supporto per la comprensione delle cause reali del sovraindebitamento, a volte diverse da regione a regione”, e promuovendo “il difficile cammino dell’educazione alla legalità”.
I presenti sono stati incoraggiati “ad avviare tutte le iniziative possibili per favorire la cultura dell’uso responsabile del denaro”, si legge nel comunicato.
Si è poi affidata “all’attenzione del Governo e del Commissario Straordinario antiracket e antiusura la richiesta dell’accesso ai benefici di legge anche alle famiglie e ai soggetti privati”, considerando che le Agenzie di recupero crediti “stanno attuando una politica sempre più ‘aggressiva’ e ‘inaccessibile’ alle persone vittime dei debiti che vengono privati della casa o di altri beni immobili”.
Il Revisore dei Conti, Gerardo Mennella, ha sottolineato come il volontariato di quanti operano nelle Fondazioni permetta di ridurre all’essenziale le spese della Consulta e delle Fondazioni e di moltiplicare nell’anno gli interventi a favore delle persone vittime dell’usura o “a rischio”, attraverso i Fondi dello Stato e i contributi della C.E.I..
E’ stata quindi evidenziata “la diffusione dell’usura come piaga sociale sommersa su tutto il territorio nazionale, soprattutto dove maggiore è lo stato di bisogno della gente, più aggressiva è la presenza della malavita organizzata e più diffuso è il ricorso all’azzardo, sia come riferimento alla Fortuna, sia come conseguenza di questo bisogno che ormai viene vissuto in maniera patologica”.
Il dato sulla spesa per l’azzardo, si è osservato, fa registrare una “preoccupante evoluzione”: è previsto un suo incremento tale da sforare la cifra dei 50 miliardi di euro.
“Il denaro e il debito creano così una condizione di dipendenza della famiglia che altera il progetto educativo”, continua il comunicato.
P. Massimo Rastrelli ha sintetizzato le prospettive di lavoro evidenziando la necessità di insistere sul “lavoro in rete” delle Fondazioni in Italia, perché “se si organizza l’usura, si può organizzare anche la lotta all’usura”.
In questo campo, ha osservato, “è importante il lavoro sinergico tra le realtà ecclesiali, quelle civili, politiche, economiche e sociali”.
“I sentieri di speranza”, conclude il comunicato stampa, “sono quelli tracciati dall’opera dei volontari e dalla fiducia che le vittime dell’usura ripongono in essi; ma sono anche legati alla promozione di una cultura sociale che evidenzi chiari segnali di lotta alle cause dell’usura come il facile ricorso al gioco d’azzardo, i rientri bancari, la mancanza di lavoro e i ritardi della giustizia”.