Dolore della Chiesa in Francia per la morte dell’Abbé Pierre

Fondatore della Comunità di Emmaus, per la promozione della dignità dei poveri

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PARIGI, lunedì, 22 gennaio 2007 (ZENIT.org).- L’Abbé Pierre, fondatore della Comunità di Emmaus, è morto questo lunedì a Parigi all’età di 94 anni a seguito di un’infezione polmonare, secondo quanto reso noto dall’istituzione in un comunicato.

Il sacerdote, fondatore della comunità dedicata all’aiuto dei poveri e con i poveri, era il personaggio più popolare della società francese, come testimoniavano negli anni i sondaggi d’opinione.

Tra i numerosi messaggi di Vescovi di tutto il mondo, in particolare di Francia e Belgio, inviati non appena è stata resa pubblica la notizia della morte, c’è quello del Cardinale Jean-Pierre Ricard, presidente della Conferenza Episcopale Francese.

“L’Abbé Pierre è tornato al Padre. Che Dio lo accolga ora nella pienezza del suo Amore”, ha spiegato il porporato.

In questo momento, il Cardinale pensa ai Francesi, “la cui ammirazione per l’Abbé Pierre non è venuta meno negli anni. Attraverso di lui, hanno manifestato il proprio attaccamento alla generosità, alla solidarietà e all’assistenza dei più bisognosi”.

Emmaus e la fondazione dell’Abbé Pierre continueranno ad agire a suo nome, perché la precarietà e le cattive condizioni di alloggio continuano ad essere preoccupanti, in Francia come in molti altri Paesi”, ha affermato il porporato.

Emmaus International ha 327 comunità in 39 Paesi di 4 continenti.

La maggior parte della sua attività “si svolge sempre con e per i più poveri. Nella maggior parte dei casi, queste attività si autofinanziano attraverso il lavoro di questi gruppi”, spiega un comunicato della Comunità.

Emmaus International promuove nello scenario internazionale una lotta su vari temi prioritari, in particolare “contro la schiavitù contemporanea” e a favore dell’“acqua come diritto fondamentale dell’umanità e la finanza etica”.

L’Abbé Pierre (il suo nome era Henri Grouès) era nato a Lione ed era stato ordinato sacerdote nel 1938. Divenne un eroe della resistenza in Francia durante la Seconda Guerra Mondiale, salvando la vita di migliaia di persone, ebrei e perseguitati politici.

Oltre che per la sua straordinaria opera di carità, era conosciuto anche per alcune posizioni controverse assunte in pubblico: era amico del filosofo negazionista dell’Olocausto ebraico Roger Garudy, in alcune occasioni sostenne pubblicamente l’adozione di bambini da parte di omosessuali e sostenne il Vescovo francese Jacques Gaillot quando la Santa Sede accettò la sua rinuncia al governo della diocesi di Evreux per le sue posizioni contrarie al Magistero della Chiesa.

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ZENIT Staff

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