Chávez promuove un processo autocratico e militarista, afferma monsignor Lückert León

Dichiarazioni del Vicepresidente della Conferenza Episcopale Venezuelana

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CARACAS, domenica, 14 gennaio 2007 (ZENIT.org).- Il Vicepresidente della Conferenza Episcopale Venezuelana, l’Arcivescovo Roberto Lückert, ha accusato questo giovedì il Presidente Hugo Chávez di promuovere “un processo autocratico, tipo Fidel Castro, e militarista”.

L’Arcivescovo della città di Coro ha dichiarato all’emittente “Unionradio” che ciò che Chávez vuole è che tutti “siano in ginocchio, adulandolo e applaudendo tutto ciò che dice”.

Il Vicepresidente della Conferenza Episcopale ha ricevuto durissimi insulti il 10 gennaio da parte di Chávez nel discorso da lui pronunciato davanti al Parlamento nel prestare giuramento all’inizio del suo terzo mandato come Presidente di questo Paese.

Dopo aver annunciato il cammino “irreversibile” verso il socialismo, il Presidente ha definito Gesù “uno dei grandi socialisti della storia” e ha detto di voler cercare la rielezione senza limiti per non abbandonare il governo.

“Lo Stato rispetta la Chiesa, la Chiesa deve rispettare lo Stato, e non vorrei tornare ai tempi del confronto con i Vescovi, ma non è una mia scelta, è quella dei Vescovi venezuelani; io sarò qui con la mia passione, a difendere lo Stato venezuelano”, ha detto Chávez.

In seguito ha criticato duramente monsignor Lückert, che ha definito “esempio dell’oligarchia nella Chiesa cattolica venezuelana”.

“Monsignor Lückert mi aspetterà all’inferno, non andrà in cielo, andrà all’inferno; sono sicuro che non andrà in cielo e io non credo di andarci”, ha affermato.

L’Arcivescovo ha affermato che la strategia del Presidente consiste nell’“insultare, nello sminuire le persone che non la pensano come lui”.

Chávez deve comprendere, ha aggiunto, che “non è solo il Presidente dei sette milioni” di elettori che hanno votato per lui nelle elezioni del dicembre scorso, “ma anche dei quattro milioni che non hanno votato (a favore della sua rielezione) e dei pochi che non hanno voluto votare”.

Le tensioni tra Chávez e i Vescovi, che si trascinano praticamente dall’inizio del suo primo mandato, nel febbraio 1999, si sono dissolte l’anno scorso e hanno avuto una recrudescenza negli ultimi giorni a proposito delle critiche della Conferenza Episcopale alla sua decisione di non rinnovare la concessione ad un’emittente televisiva privata non in linea con il pensiero politico del Presidente.

I presuli hanno anche chiesto a Chávez di chiarire il suo progetto di “socialismo del XXI secolo alla venezuelana”, e il governante li ha invitati a studiare Marx e Lenin.

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ZENIT Staff

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