Benedetto XVI: il ricordo della battaglia di Verdun chiama alla fraternità i popoli dell’Europa

Un “momento oscuro della storia del Continente” e un “simbolo di riconciliazione”

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CITTA’ DEL VATICANO, domenica, 12 novembre 2006 (ZENIT.org).- “Solo la riconciliazione e il perdono reciproco possono condurre ad una pace autentica”, ha ricordato Benedetto XVI nella Lettera inviata al Vescovo François Maupu, in occasione del 90° anniversario della battaglia di Verdun.

Nel messaggio il Pontefice si è unito nella preghiera ai fedeli che l’11 novembre hanno preso parte alla Messa presieduta da monsignor Leo SChwarz, Vescovo ausiliare di Trèves, “implorando da Dio il dono della pace e il coraggio per una concordia e una fraternità sempre più intense fra la Francia e la Germania”.

“Dobbiamo rendere grazie – si legge nella Lettera – per il cammino percorso dall’epoca dei grandi conflitti mondiali che hanno insanguinato l’Europa, mietendo numerose vittime. Oggi spetta a noi far sì che il sacrificio degli uomini caduti sul campo di battaglia per amore della loro patria non sia vano”.

Il Pontefice ha quindi richiamato la nota del 1° agosto 1917, inviata ai capi dei popoli belligeranti da Papa Benedetto XV, il quale “proponeva una pace duratura, e allo stesso tempo, lanciava un appello pressante a cessare quella che egli chiamava una ‘inutile strage’”.

“Verdun, momento oscuro della storia del Continente deve restare nella memoria dei popoli come un evento da non dimenticare mai e da non rivivere mai, invitando francesi e tedeschi, e in senso più vasto tutti gli europei, a volgersi verso il futuro e a fondare le proprie relazioni sulla fraternità, solidarietà e l’amicizia fra i popoli”, ha aggiunto.

“Possano i nostri contemporanei, in particolare le giovani generazioni, trarre tutti gli insegnamenti della storia e, fondandosi sulle radici e sui valori cristiani che hanno ampiamente contribuito a modellare l’Europa delle nazioni e l’Europa dei popoli, impegnarsi a creare vincoli di fraternità e di carità fra di loro”, ha quindi auspicato.

La battaglia di Verdun – avvenuta intorno alla cittadina fortificata ritenuta dall’esercito tedesco la principale porta per giungere in Francia –, fu uno degli scontri più grandi e sanguinosi esplosi durante la Prima Guerra Mondiale. La battaglia, che si prolungò dal 21 febbraio del 1916 fino al 19 dicembre dello stesso anno, costò infatti 540.000 perdite tra i francesi e 430.000 tra i tedeschi, tra morti, feriti e prigionieri.

“Verdun è anche uno dei simboli della riconciliazione fra due grandi nazioni europee un tempo nemiche, che invita tutti i Paesi in guerra a un simile passo che fa gioire le persone, poiché solo la riconciliazione permette di costruire il futuro e di sperare”, ha poi sottolineato il Papa.

Affermando quindi che la riconciliazione e il perdono reciproco, “provenendo da uno spirito cristiano, appartengono a loro volta ai criteri dell’azione politica”, il Vescovo di Roma ha infine ricordato che “tale è oggi la responsabilità dei dirigenti, dei popoli dell’Europa e di tutte le nazioni”.

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ZENIT Staff

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