ROMA, venerdì, 3 novembre 2006 (ZENIT.org).- Benedetto XVI ha visitato questo venerdì la Pontificia Università Gregoriana, creata poco più di 450 anni fa da Sant’Ignazio di Loyola.

L’istituzione accademica, affidata dai Sommi Pontefici alla Compagnia di Gesù, conta circa 3.000 studenti, provenienti da 130 Paesi, 821 diocesi e 84 istituzioni religiose.

Il Papa è giunto puntuale all’Università, che lo ha visto professore nell’anno 1972, quando tenne un corso semestrale incentrato sull’Eucaristia per gli studenti del II Ciclo della specializzazione di Teologia Dogmatica.

Joseph Ratzinger ha visitato numerose volte questo edificio, come egli stesso ha ricordato con emozione, intevenendo, a partire dal Concilio Vaticano II, a volte ai Convegni oppure come assistente o relatore per le tesi dottorali.

Benedetto XVI è stato accolto dal Cardinale Zenon Grocholewski – Prefetto della Congregazione per l’Educazione Cattolica e Gran Cancelliere dell’Università –, da padre Peter-Hans Kolvenbach, – Preposito generale della Compagnia di Gesù e Vice Gran Cancelliere – e da padre Iñigo Echarte, delegato del Preposito generale.

Subito dopo il suo arrivo alla Piazza della Pilotta, recentemente ristrutturata, dove sorge la Gregoriana, il Papa ha fatto visita al Santissimo Sacramento nella Cappella degli studenti, per raccogliersi brevemente in preghiera, ed ha poi salutato otto religiose della comunità.

Successivamente il Papa si è trasferito nel quadriportico dell’Università dove ha incontrato la comunità dei docenti, degli studenti e dei benefattori. Gli alunni lo hanno accolto con applausi e al grido di “Viva il Papa”. Coloro che non hanno trovato posto nell’atrio, hanno potuto seguire la visita attraverso i maxischermi allestiti nelle aule.

A fare gli onori di casa sono stati padre Gianfranco Ghirlanda, S.I., Rettore Magnifico dell’Ateneo, il rappresentante degli studenti, padre Bryan Lobo, e il Segretario generale, Luigi Allena, che hanno introdotto con i loro indirizzi di omaggio le parole del Santo Padre.

Nel suo discorso, il Papa ha spiegato che “come Università ecclesiastica pontificia, questo Centro accademico è impegnato a sentire in Ecclesia et cum Ecclesia. E’ un impegno che nasce dall’amore per la Chiesa, nostra Madre e Sposa di Cristo”.

“Noi dobbiamo amarla come Cristo stesso l’ha amata, assumendo su di noi le sofferenze del mondo e della Chiesa per completare quello che manca ai patimenti di Cristo nella nostra carne”, ha aggiunto.

“E’ così che si possono formare le nuove generazioni di sacerdoti, di religiosi, di laici impegnati”, ha quindi sottolineato.

Al termine del suo lungo discorso, il Vescovo di Roma ha ricevuto alcuni doni dall’Università, fra i quali l’ultimo numero della rivista “Archivium Historiae Pontificiae”, ed un libro sul centenario della nascita del filoso e teologo canadese Bernard Lonergan, S.I.

Successivamente il Papa si è incontrato con la comunità religiosa gesuita nel Centro dei Congressi “Matteo Ricci” (il gesuita che nel XVI secolo fondò la prima missione cattolica in Cina), che si trova nei sotterranei dell’edificio. Si tratta di una moderna struttura che comprende alcune sale e aule multifunzionali.

All’incontro hanno partecipato membri del corpo diplomatico e benefattori dell’Università, provenienti specialmente da Stati Uniti, Germania e Italia, ai quali il Papa ha rivolto parole di apprezzamento per il loro sostegno alla “prestigiosa istituzione”.

I canti che hanno allietato l’incontro sono strati eseguiti dal Coro del Pontificio Collegio Germanico Ungarico.