Anno giubilare per il 25° anniversario delle apparizioni mariane in Ruanda

Annuncia la diocesi di Gikongoro

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KIBEHO, domenica, 12 novembre 2006 (ZENIT.org).- La diocesi ruandese di Gikongoro ha annunciato un anno giubilare per celebrare i 25 anni della prima apparizione della Vergine Maria a Kibeho.

Il luogo, dove sono iniziate le apparizioni mariane nel 1981, è meta di pellegrinaggi non solo nazionali, ma anche internazionali.

In base al racconto dei veggenti, la Vergine si è presentata in lingua locale come “Nyina wa Jambo” – “Madre del Verbo” – invitando alla conversione, alla preghiera e al digiuno.

In un’occasione, ha mostrato immagini di grande effetto: un fiume di sangue, persone che si uccidevano a vicenda e cadaveri abbandonati e privi di sepoltura.

Negli anni seguenti, la terribile visione è stata collegata al genocidio che ha sconvolto il Ruanda tra il 1994 e il 1995; Kibeho è stato uno degli scenari più sanguinosi di quella tragedia.

Nel 2003, l’allora Prefetto della Congregazione per l’Evangelizzazione dei Popoli – il Cardinale Crescenzio Sepe – ha consacrato sul luogo delle apparizioni il santuario mariano dedicato a Nostra Signora dei Dolori a Kibeho e ha manifestato la propria speranza che il luogo di pellegrinaggio si trasformasse in un posto in cui sarebbe nato un popolo ruandese rinnovato nella fede e nel perdono.

Il Dicastero missionario – attraverso il suo organo informativo “Fides” – si è fatto eco questa settimana del comunicato in cui la diocesi di Gikongoro presenta l’anno giubilare per il 25° anniversario: “Le apparizioni della Vergine a Kibeho con il loro messaggio sono senza dubbio una fonte di benedizione del Cielo per la Chiesa, e una possibilità per una nuova evangelizzazione della società odierna”, si legge nel testo.

Le apparizioni sono iniziate il 28 novembre 1981 e sono terminate il 28 novembre 1989. “Le due date limite sono considerate come un riferimento storico importante per tutti coloro che desiderano conoscere le apparizioni di Kibeho con il loro messaggio”, aggiunge il comunicato firmato da don Eugène Dushimurukundo, Cancelliere della diocesi ruandese.

La Chiesa cattolica ha riconosciuto ufficialmente queste apparizioni il 29 giugno 2001, dopo vent’anni di studio da parte di due commissioni – medica e teologica – istituite dal Vescovo locale, ricorda la Congregazione missionaria della Santa Sede.

Sono state dichiarate valide le apparizioni a tre veggenti: Alphonsine Mumureke, Nathalie Mukamazimpaka e Marie Claire Mukangango.

Il Vescovo di Gikongoro, monsignor Augustine Misago, ha annunciato – in un messaggio dell’8 settembre scorso – che le celebrazioni per il 25° anniversario inizieranno il 28 novembre prossimo – festa di Nostra Signora di Kibeho –, in base ad un programma proposto dal comitato pastorale del santuario mariano.

Il presule ha detto ai fedeli: “Per celebrare degnamente l’anno giubilare dobbiamo offrire atti concreti alla luce del messaggio di Kibeho”.

Tra questi, ha sottolineato il fatto di “pregare secondo le intenzioni del Papa durante l’anno, rafforzare la partecipazione alla Messa con la comunione eucaristica, ricevere il sacramento della riconciliazione”.

“Riconciliarsi con chi consideriamo un nemico – ha aggiunto –, chiedere perdono a quanti abbiamo offeso e perdonare chi ci ha offeso, rispettarsi reciprocamente dimostrando tolleranza reciproca in famiglia, tra vicini, nel lavoro, nelle riunioni e in altre circostanze sociali”.

A questi gesti si aggiunge anche il fatto di “agire con coraggio a favore della verità e della giustizia per tutti, soprattutto nelle condizioni attuali dei tribunali ‘Gacaca’ (tribunali popolari e tradizionali incaricati di giudicare le persone coinvolte nel genocidio del 1994), che devono essere adeguatamente gestiti per evitare che si trasformino in forum di ingiustizia e di aggiustamento di conti con la copertura della legge”.

Il presule incoraggia anche, in vista dell’anno giubilare, a “moltiplicare gli atti di carità e di misericordia, soprattutto durante la Quaresima, sostenendo associazioni umanitarie come la ‘Caritas’ e altre che perseguono obiettivi di questo tipo”.

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ZENIT Staff

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