Ciò che il mondo attende dalle persone consacrate è “la comunione tra i carismi”

Inaugurato il nuovo anno accademico all’Istituto Teologico della Vita Consacrata “Claretianum”

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ROMA, venerdì, 3 novembre 2006 (ZENIT.org).- Ciò che il mondo attuale si aspetta dalle persone consacrate è “la comunione tra i carismi” per una testimonianza più efficace della fede, sostiene suor Tiziana Longhitano, sfp.

E’ questo in sostanza il messaggio contenuto nella lezione inaugurale per il nuovo anno accademico 2006-2007, svolta martedì 24 ottobre all’Istituto Teologico della Vita Consacrata “Claretianum” da suor Tiziana sul tema “Giustizia, Pace, Integrità della Creazione. La Vita Consacrata di fronte alle opportunità e alle sfide del tempo presente”.

Intervenendo a Roma, la suora francescana ha affermato che “percorrere le strade della giustizia, della pace e rendere vivibile l’habitat naturale soprattutto dove è più degradato o ‘abusato’ si rivela oggi come una grande opportunità di rinascita, concorre a rendere migliore il mondo e contemporanea la redenzione”.

“Noi siamo stati messi in un punto della terra, ma ogni azione ispirata alla fraternità e alla speranza ha valore universale – ha sottolineato suor Tiziana –. Alla Vita Consacrata spetta mettere a disposizione della gente il proprio carisma che si rivela sempre vivo se trafficato alla stregua del talento evangelico”.

Secondo la religiosa, “la peggiore piaga per la Vita Consacrata potrebbe essere quella di tenere stretta la sapienza dei carismi e non farla circolare. Il futuro è essere generosi, amabili e vivere la comunione con altri Istituti, creare reti robuste e visibili per impiegare al meglio le nostre forze”.

Per suor Tiziana, che è Docente di Antropologia Teologica presso il “Claretianum” e l’Ateneo Pontificio “Regina Apostolorum”, solo “sostenendo il pacifico progresso verso un mondo migliore si rende possibile la comprensione reciproca tra persone, gruppi, popoli e religioni per camminare verso la redenzione e giungere all’unione con il Signore”.

La suora Francescana dei Poveri ha affermato che “Cristo Gesù viene a dare compimento a questa umanità” e “per questa ragione, i gesti alla giustizia, alla pace, all’integrità della vita correlati godono di quella splendida bellezza che scaturisce dalla saggezza di persone che hanno posto al centro dell’esistenza il bene di quanti amano e sono loro amici; chi lo compie lascia una scia luminosa che fa l’esistenza bella e degna di essere vissuta”.

Parlando della Vita Consacrata, suor Tiziana ha rilevato che “consacrate e consacrati sono impegnati nel sociale in risposta alla chiamata carismatica” e che “i fondatori non si sono fermati alle analisi sociologiche” ma “incarnando la parola del Signore molti di loro hanno trasformato persone e territori, ridando vivibilità e luce a zone e quartieri degradati da ogni punto di vista”.

A questo proposito la docente dell’APRA ha ricordato San Benedetto, San Francesco, Sant’Angela Merici e tra i moderni Ernesto Oliviero, fondatore del Sermig.

Tra le azioni in favore della Pace, la suora francescana ha sostenuto che “la comunione tra antichi e nuovi carismi diventa una opportunità di promozione della pace e sviluppo di una cultura conseguente”.

“Le comunità monastiche e quelle con forme di vita apostolica – ha poi ricordato –, attraverso la traduzione di libri, la creazione di università e di corsi di studio internazionali da sempre sono state i pilastri culturali della pace e possono diventare i luoghi pubblici della profezia nella realizzazione di contatti di pace fra i popoli”.

Suor Tiziana ha quindi riportato le parole pronunciate del Pontefice Benedetto XVI al Convegno di Verona, quando ha affermato: “Consacrati dalla ‘unzione’ dello Spirito Santo andate! Portate il lieto annuncio ai poveri, fasciate le piaghe dei cuori spezzati, proclamate la libertà degli schiavi, la scarcerazione dei prigionieri, promulgate l’anno di misericordia del Signore”.

“Ricostruite le antiche rovine, rialzate gli antichi ruderi, restaurate le città desolate. Sono tante le situazioni difficili che attendono un intervento risolutore! Portate nel mondo la speranza di Dio, che è Cristo Signore”, aveva affermato in quella occasione il Santo Padre.

La suora Francescana ha quindi sottolineato che “la testimonianza profetica che il mondo attende dalle persone consacrate è la comunione tra i carismi”, è l’unione delle “forze per azioni efficaci”.

“Occorre mettersi insieme e lavorare (…) immersi nel presente, farsi tutto a tutti al fine di guadagnarne il maggior numero”, ha poi concluso.

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ZENIT Staff

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