ULAAN BATAAR, lunedì, 9 ottobre 2006 (ZENIT.org).- La rivista settimanale mongola “Mongol Messenger” ha presentato recentemente l’opera salesiana “Savio Children’s Home” come un esempio per le istituzioni del Paese.
La struttura, che si trova ad Amgalang, non lontano da Ulaan Bataar, segue attualmente 45 ragazzi.
L’articolo del settimanale include interviste con alcuni dei giovani del centro e sottolinea sia la buona preparazione dei giovani che la qualità e l’efficienza dei servizi offerti dai Salesiani e da molti collaboratori.
Nell’ultimo anno, circa 100 volontari stranieri, per la maggior parte coreani, sono passati per Amgalang ed hanno offerto il proprio aiuto nelle varie attività del centro.
La comunità salesiana in questo momento è impegnata a completare la costruzione della struttura progettata e a rafforzare i rapporti con il Centro Tecnico Don Bosco di Ulaan Bataar, dove 23 dei suoi studenti frequentano i corsi. Il centro ha in tutto 230 studenti.
La “Savio Children’s Home” non è l’unica opera salesiana di questo tipo in Mongolia. C’è anche il Centro Educativo Darkhan, nel nord del Paese, che assiste 87 giovani per realizzare corsi di inglese e di informatica.
I Salesiani in Mongolia hanno una grande reputazione nel settore dell’educazione formale e informale.
Il Paese asiatico ha delle università, ma poche rispondono alle vere necessità di preparazione richieste dall’industria, che sta vivendo un momento favorevole – soprattutto nel settore delle costruzioni – nei centri urbani.
I Salesiani, che nel 2001 erano solo tre, sono oggi dieci grazie all’imminente arrivo di un altro sacerdote, Paul Leung, dell’Ispettoria della Cina, e rappresentano la congregazione maschile più numerosa in Mongolia.
Per il 2007 si prevede la realizzazione delle seguenti opere: verrà ultimata la struttura della “Savio Children’s Home”; costruito un ginnasio ad Ulaan Bataar; e acquistato o costruito un edificio per la chiesa a Darkhan.
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Oct 09, 2006 00:00