KÖNIGSTEIN, lunedì, 30 ottobre 2006 (ZENIT.org).- Per onorare il viaggio di Benedetto XVI in Turchia (dal 28 novembre al 1° dicembre), “Aiuto alla Chiesa che Soffre” sta preparando l’edizione turca del “Piccolo Catechismo” della Chiesa cattolica.

Intitolato “Io credo”, il testo ha l’approvazione della Congregazione per il Clero e della Congregazione per la Dottrina della Fede.

Offre un’introduzione alle basi della fede cristiana ed è rivolto alle famiglie e ai giovani.

La “Bibbia del Fanciullo” “Dio parla ai suoi figli” – volume di portata mondiale che rappresenta il progetto principale di ACS – è disponibile in turco su carta e anche on line.

In un comunicato inviato a ZENIT, ACS raccoglie i chiarimenti fatti all’associazione dal Vicario apostolico dell’Anatolia (Turchia): “Il Papa non viene a fare missione, come afferma la stampa turca, ma a parlare con i musulmani, con il Governo turco e ovviamente con i cattolici, ma specificamente con i cristiani ortodossi”.

Il Vescovo Luigi Padovese ha anche sottolineato l’importanza del discorso di Benedetto XVI a Ratisbona come un appello al dialogo tra le religioni.

Fondata nel 1947 dal sacerdote premostratense olandese Werenfried van Straaten (1913-2003), ACS (http://www.kirche-in-not.org) è un’opera di diritto pontificio che sostiene le Chiese povere e/o perseguitate – non solo cattoliche, anche di altre denominazioni cristiane – con la preghiera, l’aiuto pastorale e l’assistenza materiale.

Nel contesto del prossimo viaggio papale, ACS desidera richiamare l’attenzione sulla situazione della libertà religiosa in Turchia.

Tenendo anche conto delle conversazioni in vista di un eventuale ingresso del Paese nell’Unione Europea, l'ACS auspica la promozione di una vera libertà religiosa in Turchia secondo le norme dell’Europa, inclusi il riconoscimento legale delle Chiese cristiane, la questione della proprietà e la formazione dei sacerdoti. 

In territorio turco “la Chiesa cattolica non ha il diritto di costruire chiese o altri edifici a partire dalla restrittiva legge del 1923”, ha ricordato, e “il permesso di residenza per sacerdoti stranieri dipende dalla buona volontà delle autorità”.

L’associazione internazionale fa anche appello a non dimenticare l’omicidio di padre Andrea Santoro (in Anatolia) del febbraio scorso, che rappresenta il segno di attacchi aperti o occulti contro i sacerdoti.

“E i futuri sacerdoti non hanno un seminario nel Paese”, denuncia.

La Turchia è una Repubblica democratica, laica e costituzionale, il cui sistema politico è stato stabilito nel 1923.

Degli oltre 70 milioni di abitanti, il 99% è costituito da musulmani, per la maggior parte sunniti. I cattolici rappresentano lo 0,05% della popolazione.