Episcopati cattolici d’Europa in Russia: vicinanza e gratitudine ai cristiani del Paese

Al via l’Assemblea del Consiglio delle Conferenze Episcopali d’Europa (CCEE)

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SAN PIETROBURGO/MOSCA, venerdì, 6 ottobre 2006 (ZENIT.org).- L’importanza della riunione degli episcopati cattolici d’Europa in Russia si basa sul mostrare vicinanza alla Chiesa cattolica locale e gratitudine a quanti hanno testimoniato il Vangelo in quelle terre, soprattutto la Chiesa ortodossa.

E’ la prima volta che i presidenti delle 34 Conferenze Episcopali cattoliche europee – membri del CCEE – celebrano la loro Assemblea Plenaria in Russia. La città di San Pietroburgo accoglierà l’incontro dal 4 all’8 ottobre.

“Il primo scopo della presenza di tutti i presidenti delle Conferenze di Europa, in terra russa è quello di mostrare la vicinanza, la comunione e l’amicizia alla Chiesa cattolica che vive in queste terre, ma anche quello di esprimere la gratitudine per chi in queste terre ha testimoniato il Vangelo nei secoli, soprattutto la Chiesa ortodossa”, ha spiegato dalla città russa il segretario generale del CCEE (Consiglio delle Conferenze Episcopali d’Europa) – monsignor Aldo Giordano – all’emittente pontificia.

Uno dei temi dell’Assemblea è la situazione della religione e della Chiesa in Russia.

“In Russia c’è certamente una grande tradizione di spiritualità, una grande tradizione anche culturale collegata alla religione”, ha affermato monsignor Giordano.

“Ma, d’altra parte, in tempi recenti anche la Russia viene segnata da quella che noi chiamiamo in Occidente la presenza della secolarizzazione”, ha constatato.

“Quindi anche qui in Russia, anche per frutto dei lunghi anni di comunismo, si sente una certa lontananza dalla Chiesa, una certa ‘ignoranza’ del fatto cristiano. Risulta, quindi, importante comprendere che qui è necessario anche aiutarci nel campo della evangelizzazione”, ha sottolineato.

“Questo ci spinge a domandarci come poter collaborare insieme per questo grande compito”.

Monsignor Giordano ha descritto alla “Radio Vaticana” il “clima di stima reciproca” nei rapporti tra la Chiesa cattolica e quella ortodossa.

“Naturalmente si sentono in Russia le problematiche che abbiamo ereditato dalla storia”, ha osservato, come quella “relativa al proselitismo e quindi la conseguente critica della Chiesa ortodossa verso le altre Chiese – compresa anche la Chiesa cattolica – di un’azione di tipo proselitista, quasi come se volessimo venire a mettere del nostro ovile delle pecore che appartengono ad un’altra Chiesa”.

“Questo richiede certamente dei chiarimenti – ha spiegato –. E’ necessario chiarire cos’è veramente l’evangelizzazione, cosa vuol dire servire i cattolici di questo Paese e cosa vorrebbe invece dire il proselitismo inteso in senso negativo”.

Incontro del Patriarca ortodosso di Mosca e dell’Arcivescovo cattolico di Westminster

Visione comune sull’importanza di collaborare per il consolidamento dei valori cristiani in Europa: è la dinamica che ha presieduto l’incontro tra il Patriarca ortodosso Alessio II [di Mosca e di tutte le Russie] e l’Arcivescovo cattolico di Westminster, il Cardinale Cormac Murphy-O’Connor.

Il porporato – presidente della Conferenza Episcopale di Inghilterra e Galles – ha incontrato il Patriarca ortodosso a Mosca poco prima di recarsi all’Assemblea del CCEE a San Pietroburgo.

Nella sua visita al Patriarcato di Mosca, il Cardinale Murphy-O’Connor ha espresso il desiderio della “creazione di migliori relazioni tra la Chiesa cattolica inglese” e la Chiesa ortodossa russa, secondo quanto reso noto dal servizio informativo “Sir” dell’episcopato italiano.

Allo stesso modo, ha manifestato il suo sostegno all’idea di Alessio II di una necessaria collaborazione tra ortodossi e cattolici per il consolidamento dei valori cristiani, soprattutto “nell’Europa secolarizzata”.

Il Patriarca ortodosso ha sottolineato l’importanza della collaborazione in Europa, soprattutto attualmente, vista la frequenta emarginazione dalla vita sociale che subisce la religione.

Ha anche osservato che la Chiesa ortodossa russa riceve “abbastanza positivamente” le dichiarazioni del Papa sullo sviluppo del dialogo, auspicato da Benedetto XVI fin dall’inizio del suo pontificato.

Anche il Patriarca ortodosso Alessio II ha espresso i suoi migliori auspici per i lavori del CCEE.

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ZENIT Staff

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