CITTA’ DEL VATICANO, lunedì, 22 maggio 2006 (ZENIT.org).- Aumenta il numero dei Vescovi in tutto il mondo – pur se aumenta anche la loro età media – e si conferma il dinamismo nel numero dei sacerdoti e nelle vocazioni al presbiterato in Asia ed Africa, in base alle statistiche della Chiesa cattolica dal 1978 al 2004.
Quasi tutto il pontificato di Giovanni Paolo II è compreso in questo periodo, del quale la Santa Sede ha fornito una breve analisi annunciando la pubblicazione dell’Annuario Statistico della Chiesa dell’anno 2004 – “ Annuarium Statisticum Ecclesiae ”, preparato dall’Ufficio Centrale di Statistica della Chiesa cattolica e pubblicato dalla “Libreria Editrice Vaticana” (cfr. ZENIT, 18 maggio 2006).
Vescovi
All’inizio di questi 26 anni, i Vescovi in tutto il mondo erano 3.714; nel 2004 erano diventati 4.784. L’incremento è stato significativo in Africa (con un aumento del 45,8%), Oceania (34%) ed Asia (31,4%).
La distribuzione dei Vescovi per continente si è mantenuta più o meno stabile in questo periodo, con una maggiore concentrazione in America (37,6%) e in Europa (32,2%).
Nonostante questo, “un aspetto che merita molta attenzione è quello dell’invecchiamento della compagine dei Vescovi”, sottolinea la Santa Sede. L’età media nell’ordine episcopale, dal 1978 al 2004, è aumentata globalmente di più di cinque anni (da 62 a 67,4 anni).
Sacerdoti
“A fronte dell’espansione del numero dei Vescovi nel mondo”, la dinamica sacerdotale è stata “piuttosto deludente” a livello globale, ma “alquanto confortante” in Africa e Asia, riconosce la Santa Sede nella sua analisi delle statistiche.
In tutto il pianeta, dal 1978 al 2004 il numero dei sacerdoti (diocesani o religiosi) è passato da 421.000 a meno di 406.000. La diminuzione si è concentrata nel primo decennio: nel 1988 gobalmente si contavano 15.000 sacerdoti in meno; il numero totale si è stabilizzato in seguito ed è cresciuto nell’ultimo decennio.
In questi 26 anni, in Africa ed Asia la tendenza è stata inversa rispetto alla media mondiale (da 16.926 a 31.259 sacerdoti, e da 27.700 a 48.222 rispettivamente); l’America si è mantenuta stabile (circa 120.000); l’Europa (da 250.000 a meno di 200.000) e l’Oceania (da 5.500 a 4.800 circa) sono state “responsabili” della diminuzione osservata a livello planetario.
Se si considerano separatamente i sacerdoti diocesani e quelli religiosi, le tendenze sono molto diverse. Nel mondo il numero dei primi aumenta, mentre quello dei secondi diminuisce gradualmente.
Il numero di sacerdoti diocesani a livello globale, dopo aver toccato un minimo di 257.000 nel 1988 (rispetto ai 262.000 del 1978), ha mostrato nel 2004 “una lieve ma significativa ripresa (risalendo oltre le 268mila unità)” – constata la Santa Sede –, mentre quello dei sacerdoti di congregazioni religiose “mostra un andamento costantemente decrescente lungo la totalità del periodo di osservazione” (con una diminuzione globale di oltre il 13%, tranne in Asia).
Seminaristi
Cresce costantemente in tutto il mondo, invece, il numero dei candidati al sacerdozio, sia di seminari diocesani che di seminari religiosi. L’evoluzione dal 1978 al 2004 rivela un aumento da 64.000 a 113.000 seminaristi, anche se ogni continente ha una tendenza specifica.
“Mentre, infatti, Africa (+304,38%), America (+66,65%) e Asia (+153,62%) hanno mostrato dinamiche evolutive estremamente vivaci, l’Europa registra una contrazione” (-2,12%) nello stesso periodo, dati di cui tener conto al momento di considerare la potenzialità di rinnovamento dell’attività pastorale.
Si osserva, quindi, “un ridimensionamento del ruolo del continente europeo nella crescita potenziale del rinnovo delle compagini sacerdotali, con una quota che passa dal 37% al 20%, a fronte di un’espansione di quello di Africa” (più del quadruplo in 26 anni: da 5.636 a 22.791), “America ed Asia” (da 22.011 a 26.681, e da 11.536 a 29.220 rispettivamente), tre continenti che riuniscono nel 2004 il 78% del totale mondiale dei seminaristi.
In Europa, in termini assoluti, si distinguono tre periodi, secondo lo studio della Santa Sede: aumento (da 24.000 a 30.000, dal 1978 al 1985), stabilità fino al 1994-95 e diminuzione, evoluzione che nel 2004 raggiunge la stessa cifra iniziale del 1978, circa 24.000 seminaristi.
Quanto ai termini relativi rispetto al numero di cattolici, si conferma anche il maggior dinamismo dell’Asia e dell’Africa, con circa 257 candidati al sacerdozio per ogni milione di fedeli in Asia, e 153 per ogni milione in Africa. “I valori europei (84) e americani (67)” “suggeriscono un potenziale di minore copertura del fabbisogno di servizi pastorali”, osserva la Santa Sede.
Il numero di seminaristi per ogni cento sacerdoti permette di prevedere la sostituzione generazionale nell’effettivo esercizio pastorale: attualmente l’Africa e l’Asia confermano il loro primato (più di 72 e 60 candidati), mentre l’Europa ha meno di 12 candidati per ogni 100 sacerdoti nel 2004.
In 26 anni, in tutto il mondo, si è passati da 15 a 23 seminaristi per ogni cento sacerdoti, “grazie sostanzialmente al contributo di Asia e Africa”, stima l’analisi.
Diaconi
In questi poco più di cinque lustri, si è registrata una “forte espansione” – a livello sia mondiale che continentale –, tra i diaconi permanenti, che sostengono l’attività pastorale di Vescovi e sacerdoti.
Nel 1978 il numero dei diaconi si situava intorno ai 5.500: nel 2004 ha superato i 32.000.
Nell’ordine del diaconato, l’Europa e l’America registrano le cifre e l’evoluzione più significative (da 1.133 a 10.528 diaconi, e da 4.239 a 21.067 rispettivamente) in questo periodo.