Dolore e vicinanza della Chiesa italiana ai due alpini uccisi in Afghanistan

Feriti in modo lieve altri quattri militari italiani

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ROMA, venerdì, 5 maggio 2006 (ZENIT.org).- La Chiesa italiana ha espresso “dolore e vicinanza” alle famiglie dei due alpini del contingente italiano morti questo venerdì in seguito all’attentato avvenuto a Kabul, in Afghanistan, “nel contesto della missione di mantenimento della pace a cui l’Italia partecipa”.

I soldati morti in seguito all’attacco sono il tenente Manuel Fiorito, 27 anni, di Verona, appartenente al 2° Reggimento alpini di Cuneo; e il maresciallo ordinario Luca Polsinelli, 27 anni, di Orbetello (Grosseto) appartenente al 9° Reggimento alpini dell’Aquila. Quattro i militari feriti, tutti in modo lieve.

L’attacco, portato con un ordigno piazzato sul ciglio della strada e fatto esplodere al passaggio della pattuglia, si è verificato a pochi chilometri dalla capitale in direzione sud-est, nella zona di Musay Valley di responsabilità italiana.

“Questa barbara uccisione – si legge nella nota inviata dalla Presidenza della Conferenza Episcopale Italiana – sollecita tutti a ribadire l’impegno per affermare i valori della libertà e della democrazia, opponendosi alla piaga del terrorismo che ancora una volta ha seminato distruzione e morte”.

“La comunità ecclesiale esprime solidarietà ai militari e ai civili del nostro Paese coinvolti in operazioni di pace”, è scritto poi.

Ed “eleva fervida preghiera al Signore perché accolga nella vita eterna quanti hanno sacrificato la loro esistenza nell’adempimento di un così alto dovere, consoli tutti coloro che oggi piangono la scomparsa delle persone care, conforti i feriti, illumini i capi di governo a perseguire le strade più efficaci per un futuro di giustizia e di pace”.

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ZENIT Staff

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