ROMA, sabato, 21 gennaio 2006 (ZENIT.org).- Durante il Natale, Benedetto XVI ha più volte richiamato l’attenzione sul valore della vita umana al suo stadio iniziale. L’occasione della celebrazione della nascita di Cristo ha dato al Papa l’opportunità di toccare il tema del dono di una nuova vita.
Nella sua omelia della Messa di Mezzanotte il Pontefice ha ricordato che Dio ci è venuto incontro come bimbo indifeso. L’Onnipotente è diventato uno di noi, ha osservato il Papa, ed ha scelto come suo segno per farsi conoscere il Bimbo nel presepe.
Su ogni bambino rifulge qualcosa del raggio di quello splendore della prima notte di Natale, ha commentato il Papa. Uno splendore che rifulge “su ogni bambino, anche su quello non ancora nato”.
Il giorno prima, durante il suo intervento di benvenuto rivolto al nuovo Ambasciatore britannico presso la Santa Sede, il Papa ha sottolineato l’importanza del rispetto nei confronti dei nascituri. Riallacciandosi al riferimento dell’ambasciatore Francis Campbell all’importanza di rimanere fedeli alle tradizioni dell’Europa, Benedetto XVI ha aggiunto che questa fedeltà dovrebbe anche comprendere “un profondo rispetto per la verità rivelata da Dio, concernente la persona umana”. Questa verità, ha proseguito il Papa, “ci impone di riconoscere e di proteggere la sacralità della vita sin dal primo momento del concepimento fino alla sua morte naturale”.
Nel corso dell’Udienza generale del 28 dicembre, festa dei Santi Innocenti martirizzati da Erode, il Papa è tornato sul tema della salvaguardia della vita innocente. Egli ha svolto un commento sulla seconda parte del Salmo 138(139), nel quale l’essere umano, sebbene ancora una presenza informe nel grembo materno, è già oggetto dello sguardo del Creatore.
Gli studiosi della Bibbia concordano sul fatto che questi versi del Salmo si riferiscono all’embrione, ha affermato il Santo Padre. “Estremamente potente è, nel nostro Salmo, l’idea che Dio di quell’embrione ancora «informe» veda già tutto il futuro”, ha commentato. “Nel libro della vita del Signore già sono scritti i giorni che quella creatura vivrà e colmerà di opere durante la sua esistenza terrena”.
Questo Salmo, ha spiegato il Papa, mostra “la grandezza di questa piccola creatura umana non nata, formata dalle mani di Dio e circondata dal suo amore: un elogio biblico dell’essere umano dal primo momento della sua esistenza”.
Milioni di vittime
Il Papa ha tutte le ragioni per aver voluto rimarcare la sua preoccupazione sul destino dei nascituri. Il 28 dicembre, l’agenzia di stampa Fides, organo della Congregazione per l’evangelizzazione dei popoli, ha pubblicato la prima parte di un dossier sull’aborto.
Nell’introduzione al dossier, il dr. Francesco Silvano, Presidente dell’Ospedale pediatrico Bambino Gesù, si chiede come sia possibile pensare di sopprimere vite che hanno in sé un potenziale infinito di bene. L’aborto è un’inaccettabile forma di violenza e ci pone in opposizione al volere del Creatore, ha affermato Silvano.
Fides cita dati pubblicati dall’Organizzazione mondiale della sanità nel 2002, secondo cui vi sarebbero la cifra incredibile di 46 milioni di aborti ogni anno; circa 87 aborti al minuto.
In Italia, i dati del 2004 mostrano un aumento degli aborti, secondo quanto riportato dal quotidiano Avvenire il 26 ottobre scorso. 4.537 aborti in più rispetto al 2003, per un totale di 136.715, con un aumento del 3,4% e un’inversione di tendenza rispetto al calo degli ultimi anni.
Anche la Spagna ha registrato un aumento degli aborti nel 2004, per raggiungere un totale di 84.985, il 6,5% in più rispetto all’anno precedente, secondo un rapporto pubblicato sul quotidiano ABC del 27 dicembre.
Negli ultimi nove anni, il numero degli aborti in Spagna è raddoppiato e nel 2004 più di 12.000 adolescenti minori di 19 anni hanno abortito. Secondo alcuni dati provvisori del Ministero della salute, vi sono state 453.278 nascite nel 2004, circa cinque nascite per ogni aborto.
Uno su quattro
La percentuale degli aborti rispetto alle nascite è ancora più alta in Australia. Lo scorso anno vi è stata una polemica sull’esatto numero degli aborti, a causa della carenza di statistiche precise su base nazionale. La questione è stata poi definitivamente chiarita alla fine dello scorso anno. Il quotidiano The Australian ha riferito lo scorso 14 dicembre di più di 84.000 aborti ogni anno, uno per ogni quattro gravidanze.
Le cifre (relative al 2003), provenienti dall’ Australian Institute of Health and Welfare, mostrano anche che le giovani donne tra i 20 e i 24 anni di età hanno avuto più di un aborto per ogni due nascite.
Commentando questi dati, Melinda Tankard Reist, portavoce del Women’s Forum Australia, ha detto che troppe donne si sono sottoposte ad aborto senza aver prima ricevuto un’adeguata consulenza. Inoltre, ha accusato le cliniche che effettuano aborti di non aver informato adeguatamente le donne sui rischi fisici e psichici derivanti dall’aborto.
Il 13 dicembre il quotidiano Australian ha riferito che il programma sanitario del Governo federale, “Medicare”, finanzierà ora una consulenza professionale per le donne che desiderano ricevere informazioni prima di decidere se abortire. I dettagli su quali tipi di centri consultori potranno ricevere i finanziamenti devono essere ancora stabiliti. Intanto, nel mese di febbraio, il Senato dovrebbe decidere se legalizzare la pillola abortiva RU-486.
Offensiva in America latina
La preoccupazione del Papa nei confronti dei nascituri arriva in un momento in cui gli attivisti stanno orchestrando un’offensiva per ottenere modifiche legislative nei Paesi dell’America latina in cui non è consentito l’aborto su richiesta.
L’edizione del 2 dicembre del Friday Fax, pubblicato dal Catholic Family and Human Rights Institute, spiega che “dietro i recenti tentativi di liberalizzare la legislazione della Colombia sull’aborto attraverso i tribunali si cela una massiccia coalizione di organizzazioni internazionali abortiste”.
L’organizzazione Women’s Link Worldwide ha fatto ricorso alla Corte costituzionale colombiana contro la legge che vieta ogni tipo di aborto. Alcune organizzazioni abortiste hanno presentato memorie sulla questione. Tra queste vi sono Catholics for a Free Choice, l’International Planned Parenthood Federation/Western Hemisphere Region, USA, l’Alan Guttmacher Institute, e il Center for Reproductive Rights.
Il tentativo è fallito, secondo quanto riferito dal New York Times dell’11 dicembre. È stato rigettato dalla Corte sulla base di motivazioni tecniche e Women’s Link Worldwide ha già dichiarato che presenterà presto un nuovo ricorso.
Il caso della Colombia è solo una parte di una strategia continentale delle organizzazioni pro-aborto, secondo il Los Angeles Times del 26 ottobre. Tra i recenti movimenti di questa strategia emergono una proposta legislativa in Brasile, un’iniziativa per legalizzare la pillola del giorno dopo in Messico, e il tentativo, fallito solo per 3 voti, di approvare un disegno di legge di legalizzazione dell’aborto in Uruguay.
Il dono
Il Papa è tornato sul tema della protezione della vita nascente durante la sua omelia dell’8 gennaio, a chiusura delle celebrazioni del tempo natalizio. Il Vescovo di Roma ha pronunciato la sua omelia nella Cappella Sistina dove ha amministrato anche il sacramento del battesimo.
Il battesimo è il sacramento della vita, ha spiegato, poiché ci dà la possibilità di entrare in comunione con Cristo che è la vita. Accogliendo questo dono di vita dobbiamo anche dire “no” a ciò che con essa è incompatibile, ad una cultura dominata dalla morte, ha affermato il papa. Dobbiamo accogliere i comandament
i, tra cui vi è il “si” alla vita insito nel “non uccidere”. Una conclusione calzante per un tempo liturgico incentrato su un Bambino redentore.