Commentando le motivazioni che hanno portato i Vescovi a diffondere il documento, intitolato “Eucarestia, cammino di Solidarietà. Partecipare in comunione, a partire dalla nostra identità ecclesiale. Criteri di discernimento e linee di azione”, padre Daniel Bazzano Yannicelli, Direttore di Caritas Uruguay, ha affermato a ZENIT che “nel contesto dell’anno dell’Eucarestia, dalle comunità veniva il desiderio che i Vescovi offrissero orientamenti per partecipare attivamente ai compiti sociali che il piano di emergenza nazionale sta proponendo”.
“Il Consiglio permanente della Conferenza Episcopale risponde con questo documento che tratta il tema sottolineando soprattutto gli elementi che si rifanno all’identità della pastorale sociale. L’elemento che è la fonte di questa identità è l’Eucarestia”, ha aggiunto padre Daniel, che è anche Segretario Esecutivo del Dipartimento di Pastorale Sociale della Conferenza Episcopale Uruguayana.
La parte centrale della riflessione è che “l’impegno sociale fa parte dell’identità dei cristiani e ha la sua fonte nell’Eucarestia, sulla base del riferimento a Giovanni Paolo II nella lettera apostolica Mane nobiscum Domine”, ha proseguito poi.
La testimonianza dell’Eucarestia si traduce quindi “in un’opzione per la persona umana, per la dignità della vita, la promozione degli emarginati intesa come generazione di processi di inclusione nella società, dalla quale invece sono esclusi”.
Padre Daniel ha sottolineato che “non si tenta solo di passare da condizioni di vita meno umane a condizioni più umane, come diceva Paolo VI nell’enciclica Populorum progressio”, ma, oltre a questo, “la promozione umana consiste nel generare processi di inclusione sociale”.
“L’idea di Paolo VI continua a essere valida – ha osservato ancora a ZENIT –, ma si sottolinea di più oggi il fatto che gli esclusi e gli emarginati devono essere restituiti a una vita sociale degna. La sottolineatura sulla persona umana con la sua promozione consiste nella sua integrazione nella vita sociale in forma piena, con diritti e responsabilità”.
Il documento episcopale affronta molti aspetti della situazione dell’Uruguay: vita, salute, politica famiglia, educazione, lavoro, abitazione, emigrazione, cittadinanza.
“I fondamenti non sono nuovi – ha constatato padre Daniel –: da qualche tempo, infatti, i Vescovi e le comunità cristiane stanno riservando una speciale attenzione a questi aspetti. La Chiesa e la società uruguayana in questo momento si dispongono a confermare una linea di impegno per prenderla più sul serio”.
Il messaggio che si vuole lanciare è che “noi cattolici nell’Uruguay dobbiamo metterci del nostro: stiamo per aiutare alla costruzione di una società più giusta e solidale, ed in questo momento storico del Paese siamo presenti con questo contributo”.
L’idea centrale del documento è che l’Eucaristia è il culmine e la fonte della vita della Chiesa e dell’identità della vita cristiana. “Ogni volta che la comunità cristiana celebra l’Eucaristia, porta alla celebrazione tutta la vita delle persone, della comunità e del mondo nel quale questa comunità vive”.
“Quest’offerta del pane e del vino, trasformata in presenza reale del corpo e sangue di Cristo, trasforma la comunità in segno del Regno di Dio – ha continuato padre Daniel –. E dall’Eucarestia noi cristiani, usciti come una comunità trasformata, riusciamo a fare sì che la trasformazione realizzata si attui storicamente in modo da essere immagine del Regno in spazi concreti di maggiore giustizia, maggiore libertà e fraternità”.
“È dall’Eucaristia che Gesù Cristo assume la realtà umana attuale, perciò la celebriamo ogni giorno, e la trasforma nella sua Pasqua dell’unico sacrificio della croce, della sua morte e resurrezione”, ha poi concluso.
[Per leggere la traduzione in italiano del documento intitolato “Eucaristia, cammino di solidarietà”, si visiti il sito web della Caritas Italiana ]