CITTA’ DEL VATICANO, martedì, 5 luglio 2005 (ZENIT.org).- Alla vigilia del G8 (i sette Paesi più industrializzati più la Russia) che si terrà Gleneagles, in Scozia, dal 6 all’8 luglio, la campagna internazionale sugli Obiettivi di sviluppo del Millennio "I poveri non possono aspettare" torna a chiedere ai leader degli otto Paesi un impegno concreto a favore della lotta alla povertà.

La campagna internazionale, curata in Italia da Caritas italiana insieme a Volontari nel mondo - FOCSIV ed in collaborazione con le principali associazioni del mondo cattolico, è stata lanciata lo scorso gennaio al Forum Sociale Mondiale di Porto Alegre da CIDSE e Caritas Internationalis con l'obiettivo di ricordare ai Governi del G8 gli impegni assunti nel 2000 con la firma della Dichiarazione del Millennio per la lotta alla povertà.

“Strumento principale della campagna una cartolina da spedire al primo ministro inglese Tony Blair e al premier italiano Silvio Berlusconi per chiedere a questo G8 la cancellazione del debito, una politica di aiuti più incisiva e regole commerciali più eque”, si legge in un comunicato inviato alla redazione di ZENIT dalla Caritas italiana.

“Ad oggi – si legge di seguito – sono 50.000 le cartoline inviate solo dall'Italia, e 265.000 quelle inviate a Blair da cittadini dei vari Paesi europei”.

La Caritas Italiana, rappresentata in Scozia da Caritas Europa, ha partecipato alla giornata di mobilitazione organizzata il 2 luglio ad Edimburgo, dove le organizzazioni promotrici si sono date appuntamento per testimoniare l'impegno del mondo cattolico, affinché il prossimo G8 assuma impegni precisi a favore dei poveri della Terra.

Lo scorso mese il Ministro dell’Economia britannico, Gordon Brown, ha annunciato che il Gruppo degli Otto ha deciso di condonare “il cento per cento” del debito di diciotto Paesi: Benin, Bolivia, Burkina Faso, Etiopia, Ghana, Guayana, Honduras, Madagascar, Mali, Mauritania, Mozambico, Nicaragua, Niger, Ruanda, Senegal, Tanzania, Uganda e Zambia.

Secondo Brown, il totale del debito di questi Paesi ammonta a più di 40.000 milioni di dollari.

Brown ha spiegato che un altro gruppo di nove Paesi beneficerà del condono del debito in un lasso di tempo tra i 12 e i 18 mesi, per l’ammontare di 11.000 milioni di dollari.

C’è poi un terzo gruppo, formato da undici Nazioni insanguinati dai conflitti civili, al quale viene offerta la possibilità di usufruire di questa misura a patto che rispetti le condizioni stabilite dal piano.