CITTA’ DEL VATICANO, giovedì, 17 marzo 2005 (ZENIT.org).- Giovanni Paolo II ritiene che la Chiesa e lo Stato possano e debbano collaborare nel loro servizio alla persona e al bene comune con rapporti di “autonomia e differenza”.
Il Pontefice affronta lo scottante dibattito a livello internazionale relativo al ruolo della religione nella vita pubblica nel messaggio che ha inviato questo giovedì al nuovo Ambasciatore di Panama presso la Santa Sede, Lawrence Edward Chewning Fábrega.
Per il Pontefice, il fatto che la maggior parte dei Paesi del mondo, come Panama, abbia intavolato relazioni con la Santa Sede è una prova concreta dell’“intesa e della stretta collaborazione” che può esistere tra “le autorità pubbliche e la Chiesa”.
Il Vescovo di Roma esprime nel messaggio la sua soddisfazione per aver “constatato che il nuovo Governo” della Repubblica di Panama, il cui Presidente è Martín Torrijos Espino, “ha manifestato la sua intenzione di continuare ad ampliare queste relazioni”.
“Partendo dall’autonomia e dalla differenza dei loro doveri e nel rigoroso rispetto delle rispettive competenze, la Chiesa ed i poteri pubblici hanno una finalità convergente: promuovere il bene integrale di ogni persona ed il bene comune della società”, ha affermato il Papa.